Ieri nel carcere di Orvieto è stata impedita un’evasione dal carcere di due detenuti. Lo comunica in una nota il segretario generale del sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, Donato Capece. “Grazie all’intuito, all’attenzione e allo scrupolo dei nostri agenti – afferma Capece – è stato scoperto che nel bagno di una cella occupata da due detenuti campani per i reati di rapina e furto era stato praticato un foro di circa 50 centimetri”.
“La situazione penitenziaria resta incandescente – denuncia il segretario sindacale – Lo confermano drammaticamente i gravi episodi che accadono sistematicamente nelle carceri italiane e lo evidenziano soprattutto i continui tentativi di evasione e le evasioni vere e proprie. Le istituzioni e il mondo della politica – continua – non possono più restare inermi e devono agire concretamente. C’è bisogno di una nuova politica dell’esecuzione della pena, che ripensi il sistema sanzionatorio e non cervellotiche disposizioni dell’Amministrazione penitenziaria che vorrebbero l’autogestione delle carceri affidata ai detenuti”.
Capece sottolinea, infine, che il calo dei detenuti dopo i provvedimenti del Governo “è ad oggi ancora ininfluente a tamponare l’emergenza carceri. Il dato reale, dal quale partire per ripensare il sistema,è’ che ci sono in carcere 21mila persone detenute oltre la capienza regolamentare delle strutture e che piu’ del 40% dei presenti – quasi 27mila – sono in attesa di un giudizio definitivo”.