Ormai ci siamo: da domani, giovedì 27 dicembre il Castello di Montegiove, nel Comune di Montegabbione (Tr), ospiterà una tre giorni di eventi dedicata alla divulgazione di un importante tesoro del suo territorio, l’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano.
L’evento di apertura della tre giorni è affidato al jazz ed alla voce della cantautrice Ilaria Patassini, in arte Pilar (*) accompagnata da Federico Ferrandina (chitarra, arrangiamenti, direzione) ed Alessandro Belli (contrabbasso).
Il concerto, che vuole essere una cornice di apertura sulla popolarissima rassegna Umbria Jazz Winter, è in programma, appunto per domani a partire dalle 17.30.
Ma le note jazz saranno introdotte da altri due eventi che accompagneranno tutta la rassegna. Alle ore 15.00 ci sarà l’apertura degli stand con esposizioni agroalimentari e produzioni artigianali, con particolare riferimento a quelle tradizionali come il ferro battuto e i giocattoli in legno. Il tutto condito, a partire dalle ore 16, da numerose attività folkloristiche.
“Queste ultime – spiega il primo cittadino di Montegabbione Andrea Ricci – puntano alla riscoperta della storia ed a tramandare scorci di vita popolare e contadina. Ci saranno, ad esempio le degustazioni dei prodotti tradizionali ad opera della Proloco di Montegabbione, il tradizionale “Sega la Vecchia”, realizzato dal Piccolo Teatro “La Torre”, il “Cantamaggio” messo in scena dal Circolo Culturale e Ricreativo “Faiolo” e le interpretazioni della banda di interesse Comunale “Filarmonica di S. Cecilia”.
Ricco di appuntamenti anche il secondo giorno di rassegna, venerdì 28 dicembre alle 10.30, con il convegno “LʼEcomuseo – Strumento di valorizzazione del territorio” .
Saranno presenti: la presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini, l’on.Carlo Emanuele Trappolino, il sindaco Montegabbione Andrea Ricci, il presidente dell’Ecomuseo Paesaggio Orvietano Maura Gilibini, dall’Università di Agraria di Perugia i professori Luciano Giacché e Mario Falcinelli, il direttore del Cra-Unità di ricerca per la viticoltura Paolo Storchi, presidente Il Cervim, Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana Roberto Gaudio, l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini e il presidente di Crediumbria Palmiro Giovagnola.
A seguire, alle 12.30, la degustazione dei prodotti tipici locali con la mostra dei prodotti artigianali. Le attività, poi, riprenderanno nel pomeriggio. Alle ore 15 seguiranno infatti le dimostrazioni pratiche dei lavori artigiani e tradizionali. Un vero e proprio tuffo nel passato.
La tre giorni si chiuderà sabato 29 dicembre con attività folkloristiche, degustazioni e stand aperti dalle 11 alle 18.
(*) PILAR (Ilaria Patassini), cantante, autrice, performer è nata e vive a Roma. Nel 2007 pubblica il suo primo album Femminile singolare (VCM/01), nel 2009 è la voce del disco Spartenza (IncipitRecords/Egea) in collaborazione con l’ensemble Sinenomine, gruppo acustico di musica etno-jazz. Nel febbraio 2010 “Meduse”, canzone scritta con Bungaro, viene candidata dalla rivista musicale inglese New Musical Express agli NME Awards 201
I luoghi dell’Ecomuseo
Comune di Montegabbione
Via Achille Lemmi, 5 05010
http://www.comune.montegabbione.tr.it
Il paese di Montegabbione è un borgo circolare che denota chiaramente il modello della centuriazione romana cardo-decumano con struttura viaria a maglia ortogonale, la piazza al centro affiancata al cardo nord-sud e la protezione delle torri e del castello. Fuori dalle mura la chiesa di proprietà comunale della Madonna delle Grazie eretta nel 1625 fu una preesistente cappella. Il territorio del Comune di Montegabbione è ricco di siti di interesse culturale come i ruderi dell’Abbazia di Aqualta, il convento francescano della Scarzuola, il Castello di Montegiove e Il Castel di Fiori. Quest’ultimo è un piccolo borgo militare con la piazza d’armi dedicata all’Arcangelo San Michele, che mantiene intatto il fascino medievale, cinto da mura e da sette torri alcune delle quali ancora visibili è dominato dal Maschio, sicuramente esistente nel 1350, con la sua Torre che risale ai primi del 1200.
Scarzuola
Scarzuola, loc. Montegiove comune di Montegabbione (Tr)
Per prenotare la visita tel. 0763 837463
http://www.scarzuola.net/
La Scarzuola è la costruzione surreale progettata da Tomaso Buzzi, architetto, artista e uomo di cultura tra i più importanti del ‘900. Sorge a Montegiove, nel comune di Montegabbione (Tr).
E’ costruita sulle adiacenze di un convento del ‘200 fondato da San Francesco. Tomaso Buzzi l’acquista nel 1957 e costruisce alle sue adiacenze una città ideale, tracciando un percorso simbolico neo-illuminista riferito a conoscenze esoteriche e sue intuizioni.
La Scarzuola è formata da costruzioni raggruppate in sette scene teatrali, metafora della vita di ciascuno. Alla sua morte, nel 1981, la proprietà passa al nipote Marco Solari che ne continua la costruzione, utilizzando i progetti lasciati dallo zio; oggi è praticamente conclusa.
L’attuale proprietario, Marco Solari, è nipote del Buzzi. Venuto in possesso del luogo dopo il 1981, decide di stabilirvisi per terminare l’opera dell’Architetto attraverso i disegni lasciatigli in eredità. Non potrà aggiungere altro, relativamente alle strutture esteriori, visto che l’opera è vincolata dalla Soprintendenza dagli anni settanta. Quindi La Scarzuola, basata sul primo poema illustrato italiano “Hypnerotomachia Poliphili”, altro non è che un viaggio iniziatico all’interno di noi stessi dove possiamo incontrare luoghi, a forma di scene teatrali, metafora della vita di tutti noi, insomma un viaggio nell’anima, attraverso il non luogo ideato dalla fertile mente del Buzzi.
Castello di Montegiove
Via Beata Angelina, 27 Frazione di Montegiove
http://www.castellomontegiove.com
Nascosto tra le verdi e rigogliose colline umbre, in uno scenario mozzafiato, il Castello di Montegiove risale al XIII secolo e da quattro secoli appartiene ai Marchesi Misciattelli.
Oggi, è al centro di una tenuta che si estende per 1200 ettari nella splendida campagna umbra e comprende un’operosa azienda agricola e un esclusivo agriturismo. Grazie a un impegnativo ma appassionante progetto di restauro portato avanti dai proprietari, questa scena bucolica e sognante è stata preservata con cura nel corso del tempo, di generazione in generazione.