ORVIETO – Dopo le spese sostenute per l’emergenza alluvione, il Sii torna a battere cassa in Regione. Il presidente Stefano Puliti, l’amministratore delegato Graziano Bernardi e il direttore generale Paolo Rueca ricordano l’investimento di oltre 850mila euro affrontato per operazioni che non solo sono servite ad uscire dall’emergenza ma che hanno anche “evitato l’aprirsi di un altro fronte” quello “dell’approvvigionamento idrico e degli scarichi fognari”. A fronte di tutto ciò, lamenta il Sii, non si vede un euro né dal Governo né dalla Regione. “Lo stanziamento – spiegano presidente, amministratore delegato e direttore generale – si è reso necessario per fronteggiare la grave situazione dei depuratori, degli impianti di sollevamento e della rete fognaria e di distribuzione ed è compreso all’interno del pacchetto di risorse chiesto alla Regione e, sostanzialmente, anticipato dagli enti e dai soggetti che hanno affrontato l’emergenza”. “Tenuto conto che in sede di governo nazionale non si è ancora assunta una decisione certa sullo stanziamento di fondi speciali per Orvieto e le altre zone alluvionate d’Italia – concludono i dirigenti del Sii – si sottolinea il fatto che altrettante certezze mancano anche, al momento, da parte della Regione dell’Umbria”. Intanto, il Comune di Orvieto, dal canto suo, ammette l’importanza degli interventi effettuati, ma contemporaneamente indica ulteriori priorità: l’adeguamento delle pompe del sistema fognario di Santa Letizia e il raddoppio del depuratore.
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