ORVIETO – No alla Te.Ma. bis. Commercianti e imprenditori del centro storico intendono bloccare l’approvazione in consiglio comunale prevista per domani dell’associazione culturale che dovrebbe costituirsi ex novo per la gestione dei beni culturali della città (ad esclusione del teatro). Con una lunga lista di firme raccolte ieri nel corso dell’assemblea pubblica sul Quadro di valorizzazione strategica del centro storico associazioni di categoria e imprenditori hanno chiesto formalmente un rinvio del punto all’ordine del giorno. Motivo: non c’è stata la partecipazione con la città, né con i diretti interessati. L’associazione culturale, aperta a enti e privati, ma che avrà come socio maggioritario il Comune di Orvieto, come noto, dovrà occuparsi della gestione del pozzo di San Patrizio, della fortezza Albornoz, del palazzo dei Sette, della chiesa di San Francesco oltre che del palazzo dei Congressi. Il tutto con un consiglio di amministrazione, un presidente e un direttore che percepiranno adeguati compensi. La richiesta consegnata e protocollata ieri in Comune è adesso quella di soprassedere in attesa di conoscere i dettagli del progetto. Quanto all’incontro in sé sulla valorizzazione del centro storico sono emersi gli spunti di sempre: la mobilità alternativa che non funziona o comunque non è aderente alle esigenze nè del turista, né del commerciante, né del cittadino, la segnaletica turistica carente. Ma soprattutto un’idea che manca totalmente di centro storico diffuso e unito, in quanto permane tuttora l’idea di un centro storico nel centro storico, come se il centro cittadino si limitasse al tracciato tra piazza Duomo e piazza della Repubblica. Per superare una simile impostazione che danneggia gli operatori che si trovano fuori da questo asse il city manager Rocco Olivadese ha invitato la platea composta dalle categorie, ma soprattutto da singoli imprenditori, a proporre degli itinerari tematici (culturali, enogastronomici). Lo stesso city manager ha annunciato inoltre che a breve verrà siglato il primo protocollo di intessa con Cassa di Risparmio di Orvieto per la ristrutturazione di alcuni locali ad uso commerciale nel centro storico, come prima azione concreta nell’ambito del Qsv.