ORVIETO – Si allunga l’agonia del Centro studi. Dopo ampio dibattito, il consiglio comunale di ieri che si doveva esprimere sullo scioglimento del cda della Fondazione Csco, su proposta del consigliere Leoni (Pdl), ha stabilito che verrà nominata una commissione di 5 “esperti” (di cui due d’espressione dell’opposizione) che entro 15 giorni produrrà una relazione con valore di supplemento istruttorio alla faccenda. Quindi il consiglio comunale prenderà la decisione finale, se sciogliere o meno la Fondazione e aprire alla liquidazione. “Il Centro studi non è nato a colpi di maggioranza e non potrà morire a colpi di maggioranza” è stata la premessa di Leoni. La risoluzione è stata trasformata in un ordine del giorno che è passato all’unanimità.
A quanto pare sembra che la commissione sia stata una novità dell’ultimora in quanto inizialmente l’ipotesi era quella di costituire una commissione comunale composta da consiglieri di maggioranza e opposizione. Vuoi per la difficoltà della materia, vuoi per una strategia di “scaricare” su dei tecnici la decisione, la commissione sarà invece composta da generici “esperti”. Alla nomina si procederà nel consiglio di venerdì prossimo. I tecnici saranno chiamati a dirimere questioni assai delicate.
La Fondazione Csco ha un passivo di 500mila euro che, secondo una giurisprudenza consolidata, nel caso delle Fondazioni può essere ripianata solo dal patrimonio della Fondazione stessa. Dunque il Comune non può ripianare i debiti del Csco. Dall’altro canto però diversi soci tra cui il Comune stesso non hanno più versato le quote annuali senza peraltro recedere dalla Fondazione.
Liquidazione si o liquidazione no? E soprattutto che fine faranno i creditori? I lavoratori avranno gli stipendi arretrati tramite il fondo di riserva. Ma il credito della Carli di 427mila euro? Per giunta ora spunta anche un debito di 100mila euro per il Corso in ingegneria. Benché chiuso, infatti la Fondazione è tenuta infatti a pagare la docenza fino alla fine del 2012. Il Consiglio di amministrazione del CSO ha terminato il suo mandato lo scorso 23 novembre e quindi sarebbe utile che le indicazioni della commissione, nell’eventualità fossero indirizzate a continuare l’esperienza, fossero seguite da consiglieri nuovi, con maggiore entusiasmo.