Riceviamo dal Rotary Club Orvieto e pubblichiamo.
Il Rotary Club di Orvieto ha inteso dedicare parte del programma dell’anno 2012-2012 al Giubileo Eucaristico, voluto dal pontefice Benedetto XVI, di ormai prossima apertura: 6 gennaio a Bolsena e 13 gennaio a Orvieto. In tale ambito il Rotary di Orvieto ha istituito una specifica commissione per il Giubileo affidandola al past president Lucio Riccetti. Il Rotary è una associazione di servizio e quello di Orvieto mette a disposizione della città l’organizzazione internazionale per veicolare e divulgare la manifestazione. Ma il Rotary Club di Orvieto, conscio dell’importanza strategica, non solo culturale, religiosa, devozionale, ma anche economica per una città in profonda crisi, ha deciso di impegnarsi con progetti propri. Da qui la decisione di definire un programma di attività condiviso dagli altri due Club presenti sul territorio diocesano: Bolsena e Todi.
La serata interclub del 25 ottobre scorso, che h avuto luogo nella sala consiliare del Comune di Orvieto, ha segnato la presentazione al pubblico dell’impegno rotariano per il Giubileo. Nell’introdurre il tema, Lucio Riccetti ha richiamato i punti forti del programma rotariano: un convegno internazionale, una mostra, la definizione di un legame di Orvieto, Todi, Bolsena, con Liegi e Gerusalemme. Quindi, una serie di conferenze. La prima, inaugurale, è stata affidata al Silvio Manglaviti, che ha posto in risalto i valori identitari culturali che ogni comunità può derivare dai caratteri geografici e storici del proprio territorio. Dalle fonti antiche è possibile rilevare una storia condivisa di tremila anni che accomuna luoghi oggi sparsi su tre regioni e cinque province: il territorio geostorico Orvietano, cerniera e ponte culturale tra l’Umbria e la Tuscia. L’evento giubilare è occasione unica per stimolare quelle comunità, da sempre in relazione culturale, a riconoscere i propri valori identitari. Volsinii, il nome stesso del luogo etrusco e romano, lega Bolsena ed Orvieto (sistema binario culturale che si compie sul genius loci dell’Alfina); come la storia della diocesi volsiniese che, attiva a Bolsena fin dal I sec., nel VI in fuga dai Goti farà ritorno ad Urbs Vetus. Nel sec. XIII il Miracolo eucaristico a Bolsena e l’istituzione della solennità del Corpus Domini ad Orvieto fisseranno per sempre nella storia universale gli antichi legami culturali, inequivocabilmente rappresentati nella Galleria delle Carte Geografiche in Vaticano. Se Bolsena è francamente Tuscia, Orvieto è francamente Tuscia e francamente Umbria. Legami che si ampliano e si rinforzano nella diocesi orvietana medievale, di cui fa parte Bolsena, che negli ’70 si fonde con quella tuderte. L’Umbria e la Tuscia; Todi, Bolsena ed Orvieto: da binomio a trinomio culturale di medesimi valori identitari e condivisibili; sintesi di un’intelligenza comune, motore di iniziative culturali alte ed universali che scardinano le ristrette visioni provincialistiche locali, autoreferenziali. Superano le divisioni corporative e confessionali, di parte e personali. Propongono e promuovono la Visione unitaria di un prossimo biennio giubilare che sia veramente opportunità straordinaria, anche civica, sociale e popolare.
La sala consiliare del Comune gremita come non mai è testimonianza del grande interesse popolare riscosso dall’iniziativa organizzata dal Rotary Club di Orvieto.