ORVIETO – “Non si risolve la crisi con l’evasione fiscale”. Il presidente di Confesercenti Sandro Gulino commenta così i dati emersi dai controlli dell’ultimo bimestre della locale tenenza della guardia di finanza, secondo i quali ad Orvieto un commerciante su due non rilascerebbe lo scontrino fiscale. “La mancata emissione dello scontrino è un fatto grave e indifendibile sempre e comunque – osserva Gulino – Non si risolve in questo modo la crisi, per la quale urgono altri tipi di provvedimenti ed è necessario portare avanti altre battaglie a partire dagli studi di settore e dalla facilitazione dell’accesso al credito”.
Negli ultimi due mesi, come noto, i controlli dei finanzieri finalizzati a verificare l’emissione dello scontrino sono stati novantasette. Quarantatre i casi in cui il commerciante non ha rilasciato nulla, oppure ha rilasciato un documento non fiscale al posto dello scontrino, “ingannando” in questo modo il cliente. Tra i più restii a far suonare il registratore di cassa i professionisti, i gestori di bar o ristoratori e i centri estetici.
“Mi auguro che si tratti solo di circostanze sfortunate o di controlli mirati – commenta l’assessore al Commercio, Marco Marino – e che la pratica di non rilasciare lo scontrino fiscale non sia effettivamente così diffusa ad Orvieto. Ne va dell’immagine della città”. A fronte di reiterate violazioni accertate dalle fiamme gialle, è stata chiesta anche la chiusura, ovvero la sospensione della licenza per uno di questi quarantatre casi riscontrati. Si tratta di una pizzeria.