di Massimo Gnagnarini, assessore al Bilancio del Comune di Orvieto
Le capre da salvare sono il centrodestra che nella passata consigliatura ha usato la TeMA per sgravare i bilanci comunali del 2010 e del 2014 per 120.000 e 123.000 euro, trasferendo tali obbligazioni sui bilanci futuri del 2017 e 2018, ovvero su esercizi che andavano ben oltre la durata del mandato e persino oltre la scadenza della convenzione tra il Comune e la TeMA fissata al 31/12/2016.
Chi ha arzigogolato quel pasticcio non è stata certo la TeMA che non aveva alcun motivo o interesse a postergare le rate del mutuo con la CRO garantite dal Comune, a differenza di chi, invece, in questo modo, si alleggeriva utilmente di una spesa per far quadrare i conti pubblici relativi a quegli anni, senza farsi scrupolo di scaricare sull’Associazione gli oneri aggiuntivi che ne sarebbero derivati e sull’ Amministrazione comunale futura quello ancora maggiore di trovare le coperture finanziarie per onorare il debito che si formava.
In effetti nel predisporre in questi giorni il bilancio di previsione 2017-2019 abbiamo inserito uscite straordinarie per 243.000 euro a favore della TeMA dovendo con ciò operare conseguenti tagli sulle risorse libere da destinare al potenziamento di manutenzioni e servizi.
Nel farlo si è posto anche il problema della corretta modalità di inserimento in bilancio di questi pagamenti, ovvero se si dovesse seguire un iter di riconoscimento di tali oneri attraverso un nuovo Atto di indirizzo come proposto nell’ultima seduta del Consiglio comunale, oppure se il loro inserimento in bilancio dovesse avvenire direttamente seguendo l’iter ordinario degli impegni di spesa pluriennali, come poi è stata la decisione assunta, suffragata da un nuovo parere tecnico rilasciato dagli Uffici, in attesa del Verbale di conciliazione dei bilanci consuntivi 2016 tra il Comune e gli Enti, tra cui la TeMA, ricompresi nel GAA ( Gruppo Amministrativo Allargato) redatto congiuntamente dai rispettivi collegi dei revisori dei conti.
Circostanze sopravvenute, queste, che hanno indotto la Giunta a ritirare dalla discussione l’Atto di indirizzo proposto all’attenzione del Consiglio comunale nella seduta del 6/3/2017.
I cavoli da salvare sono la TeMA e il suo futuro per ciò che di positivo essa ha rappresentato, rappresenta e potrà rappresentare per Orvieto. Su questo credo che esista un diffuso, sincero e bipartisan orientamento.
Tuttavia non ci vengono in aiuto, neanche stavolta, le soluzioni proposte dal centrodestra attraverso la mozione presentata dal consigliere Andrea Sacripanti il cui contenuto mi permetto così di riassumere : visto che il Comune deve comunque pagare le vecchie rate di mutuo alla TeMA fino a tutto il 2018 tanto vale prorogare la concessione alla TeMA fino a quella data. In questo modo, e qui sta la “genialità” di Sacripanti, il Comune risparmia tutti i soldi previsti con la nuova gara di affidamento della gestione del Teatro Mancinelli.
Sfortunatamente il nostro consigliere comunale dimentica che la proroga della concessione alla TeMA per tutto il 2017 e 2018 comporterebbe, oltre alla corresponsione delle due annualità pregresse, anche l’erogazione dei relativi contributi relativi alle stagioni 2017 e 2018, il che vanifica ogni presunto risparmio.
Quanto all’opportunità suggerita di sottoporre questa soluzione alla Corte dei Conti per riceverne un viatico, in ragione dei paventati risparmi, circa il nodo dell’ obbligo di gara e del divieto di proroga, sarebbe come dire darsi “la zappa sui piedi”.
In conclusione il percorso per la salvaguardia del futuro della TeMA sta nelle iniziative già intraprese dal Sindaco Germani di cui egli stesso darà notizie e non passano certo attraverso l’indicazione di scorciatoie fantasiose e di indubbia illegittimità.