di Pd Orvieto
Nel nuovo vento del centro sinistra e dei brontolii di partito, pare ormai diventata una prerogativa, non scritta, quella di abbandonare la via della condivisione, del dialogo, dell’unione e della prospettiva in favore di scelte che offrono costantemente il fianco del Partito Democratico all’attacco e alla prevaricazione della politica del populismo e delle contraddizione.
A poche ore dall’esito del Referendum Costituzionale e nel pieno della fase di reazione all’avvento di una stagione politica incerta e disorganizzata, il centro sinistra orvietano dimostra ancora una volta di non aver compreso cosa sia accaduto e cosa potrà accadere. Soprattutto a Orvieto dimostriamo ancora una volta che: il mondo cambia, ma in questa Città ad avere l’ultima parola sono, da oltre vent’anni, sempre le stesse persone. Con estrema razionalità bisogna dirsi le cose come stanno: bisogna dirsi che il Partito Democratico e soprattutto noi del Pd orvietano dobbiamo essere in grado di scegliere un percorso più umile, rifondare il nostro sguardo sul mondo e il nostro modo di starci. Vuol dire aver coscienza che l’autosufficienza o la solitudine del potere non pagano, che la bramosia e la difesa delle poltrone sono l’emblema del fallimento etico della politica e che usiamo ricette superate, mentre bisogni e sentimenti hanno preso una piega distante dai nostri riti e da i nostri miti.
Nel giugno di due anni fa la comunità orvietana aveva creduto che la proposta elettorale del Centro Sinistra poteva veramente segnare un cambiamento radicale col modo di amministrare del centrodestra e soprattutto capace di sfatare sistemi e metodi antichi di fare politica. Ha affidato al Sindaco e al PD, che ha contribuito alla vittoria portando in dote circa l’80% dei voti dell’intera coalizione, questa responsabilità. Orvieto voleva lasciarsi alle spalle la stagione delle divisioni, delle eminenze grigie, dei cerchi magici, degli interessi personali, della spartizione delle poltrone, degli inciuci, invece oggi si ritrova ancora di più bloccata dalle necessità di un Sindaco di accontentare gli amici, calpestando i progetti di sviluppo della Città.
Non stiamo ragionando assolutamente sulla persona in quanto crediamo che la dottoressa Cannistrà, per competenze, professionalità ed esperienze, sia decisamente all’altezza di ricoprire il ruolo che le è stato affidato dal Sindaco. Così come sono evidenti i risultati ottenuti dalla dottoressa Martino che ringraziamo per l’impegno e la dedizione con cui si è spesa per Orvieto e il territorio. Il progetto Experience Etruria, inserito tra i migliori dieci progetti dell’Expo 2015 e diventato percorso didattico per l’insegnamento degli Etruschi nelle scuole italiane e straniere. Il Distretto turistico e culturale dell’Etruria meridionale, nato dal lavoro di squadra tra Orvieto, Viterbo e Chiusi e diventato realtà in meno di un anno, quando altri territori sono ancora a “carissimo amico”. Un’eredità imponente per chi ora dovrà entrare in queste dinamiche e riprendere le fila di progetti così importanti e preziosi per il futuro della Città.
In ballo, lo ricordiamo al Sindaco di Orvieto, c’è il futuro della Città. Un futuro che avevamo tentato di costruire insieme, con un partito capace di superare le divisioni e riunirsi nella necessità di sostenere l’azione dell’amministrazione comunale. Un’azione che in alcuni tratti ha saputo mettersi in risalto riuscendo, come nel percorso di uscita dal predissesto, a ribaltare le difficoltà incontrate. Non si può, purtroppo, affermare la stessa cosa sul tema dell’Ambiente. L’Amministrazione aveva garantito un freno alla discarica Le Crete con l’avvio di politiche tese a costruire un percorso alternativo all’interramento dell’immondizia nei calanchi, invece sulle colline orvietane continuano a crescere capannoni. Senza un freno rischiamo seriamente di salvaguardare l’immondizia e compromettere la qualità del territorio e addirittura il nome del vino di Orvieto.
Non ci possiamo permettere di continuare a non affrontare il problema del personale e soprattutto della gestione delle partecipate, limitandoci ogni giorno a metterci una pezza. Chi è stato chiamato a gestire strutture ed enti comunali deve trovare, da parte dell’Amministrazione, le condizioni necessarie per lavorare, altrimenti è la Città a rimetterci e non qualcuno o qualcosa in particolare. Così come le Aree Interne o i Contratti di Fiume dove il ruolo di coordinamento di Orvieto in molte occasioni è mancato o non è stato incisivo nei percorsi operativi ma soprattutto non è stata prodotta quella partecipazione e quel metodo che dovevano provare a modificare l?approccio culturale e il coinvolgimento unitario verso obiettivi condivisi, un percorso che ormai non si può più costruire e non può essere ripagato dai finanziamenti, che come in passato, arriveranno senza incidere su un progetto complessivo di Città.
Per non parlare poi dell’isolamento a cui sono state relegate le Frazioni a cui avevamo promesso il pieno coinvolgimento nella costruzione di una visione di Città nuova e diversa. Soltanto con un programma di azioni partecipate si potevano, e si possono ancora, costruire le condizioni perché il mondo imprenditoriale della città s’imponga nel sistema economico regionale ed interregionale. Purtroppo in questo campo l’azione dell’Amministrazione è stato sterile e soltanto l’intraprendenza dei singoli ha permesso ad alcuni imprenditori di tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Ma la politica non può affidarsi al caso o all?intraprendenza dei singoli sfoderando il cappello solo quando c’è da prendersi meriti che non ha.
Di questo progetto di Città avevamo parlato con il nostro Sindaco e volevamo continuare a parlarne, ma oggi dobbiamo costatare che Germani ha scelto altri interlocutori, dimenticandosi chi gli ha permesso di vincere le elezioni prima e governare dopo. Forse li aveva scelti da tempo, ma il Partito Democratico non è il partito delle poltrone, degli strapuntini, degli accordicchi, del teatrino dei nominati e dei nominativi e della salvaguardia degli interessi personali. Questo modo di interpretare la politica lo lasciamo agli amici del Sindaco; noi siamo per il progresso e la crescita, non per il mantenimento delle rendite. In questi venti giorni, come da mesi ormai era evidente, il Pd si è messo a disposizione del Sindaco con l’intento di trovare una soluzione che rafforzasse l’azione politica di questa amministrazione costruendo una squadra di governo molto più attenta e vicina ai cittadini e alla soluzione dei loro problemi. Credevamo e crediamo in un dialogo sullo sviluppo e sulle necessità del territorio, invece il solo interesse era quello di spartirsi le poltrone con un nome che garantisse il mantenimento degli equilibri d’interesse “.
Nel contempo abbiamo anche la difficoltà di comprendere come il sindaco Germani, nella sua lunga militanza politica, abbia scelto di disattendere questo percorso di sostegno all’azione amministrativa agendo contro le linee che lui stesso aveva votato in questi mesi insieme all’unanimità di tutto il partito.
Ne prendiamo atto e andiamo avanti, con l’orgoglio e la coscienza pulita di fronte ai cittadini. Apprendiamo, come liberi cittadini, che il percorso dell’Amministrazione va in una direzione diversa da quella del Partito Democratico, ma allo stesso tempo il partito ha tutto il diritto – nel rispetto della comunità – di scegliere la sua strada. Una strada che parte dal risultato del Referendum Costituzionale che a Orvieto dimostra come l’unità che ha rifondato il percorso politico del PD, sia lo specchio di un risultato da ritenere soddisfacente pur nella sconfitta. Forse, e di questo avremo modo di discuterne anche nei prossimi mesi, la scelta fatta oggi dal Sindaco è una scelta che sta dentro a quelle logiche di chi fino a poche ore prima del voto covava l?incertezza tra esporsi per il SI o per il NO.
Non possiamo che augurare un futuro sereno all’Amministrazione Comunale e determinato, se ne avrà tempo, a risolvere anche i problemi dei cittadini comuni. Il Partito Democratico sarà sempre dalla loro parte; dalla parte dei cittadini che ogni giorno devono fare i conti con le difficoltà, rispetto a chi ha sempre qualche amicizia influente pronta ad intervenire. Come Partito svolgeremo con responsabilità il ruolo politico che ci hanno affidato i cittadini in Consiglio Comunale, ci sentiremo liberi, rispetto a questa impostazione voluta dal Sindaco, di decidere per il bene della comunità e non per il bene di chi difende gli interessi di pochi. Viva Orvieto.