ORVIETO – La battaglia per la libertà e la dignità combattuta da Luca Coscioni è stata riconosciuta in Consiglio comunale di Orvieto con l’approvazione di due mozioni presentate dal gruppo consiliare Per andare avanti. La prima mozione richiedeva l’istituzione di un registro comunale delle disposizioni anticipate di trattamento e ha impegnato il Consiglio in un difficile dibattito in cui era coinvolta scienza, coscienza, religione, sensibilità. Non tutti sono stati d’accordo e il registro è stato approvato a maggioranza per quanto riguarda lo specifico, ma tutti hanno approvato con slancio la mozione che ha deliberato l’intitolazione di una sala della biblioteca comunale a Luca Coscioni.
Il dibattito si è ovviamente intrecciato, e seppure la battaglia di Coscioni non è condivisa da tutti, il tema ha tormentato tutte le coscienze ed è stato emblematico del clima l’intervento di Roberta Tardani che ha votato a favore del registro come riconoscimento – ha ricordato – di una battaglia per la dignità e la libertà di cui Luca era sicuramente un esperto sulla sua pelle, un esperto a cui ci si può inchinare, nonostante i dubbi sulla giustezza di una tale scelta.
Credo che Tardani abbia umanamente interpretato più di uno stato d’animo dei consiglieri e dei presenti in sala consigliare. Il sindaco Germani ha lanciato poi un’idea che deve trovare gambe e concretizzarsi: un riconoscimento a Coscioni più duraturo e robusto di una sala della biblioteca, che potrebbe nascere dall’accordo tra Comune, associazione Luca Coscioni e Centro studi, per far divenire Orvieto un centro nazionale per dibattere dei temi etici e medici relativi al tema del fine vita, della malattia, dell’accanimento terapeutico. Della vita, insomma, e del dolore nella vita. In sala erano presenti genitori e amici di Luca, commossi e contenti che a dieci anni dalla morte la città si sia ricordata di un suo figlio prezioso.