(Valeria Cioccolo)
Un grazie speciale a Giulia, Claudia, Andrea, Oxana, Marco, Walter che con le loro parole hanno ispirato questa narrazione
“Vorremmo che le storie che ci piacciono non finiscano mai” lo ha detto il grande Rick Riordan, il padre di Percy Jackson e tra gli ospiti di punta della 59 edizione di Lucca Comics & Games, durante l’incontro “Dall’Olimpo agli Appennini” in cui ha spiegato come nasce e come vede il futuro delle saghe da lui create che hanno venduto oltre 40 milioni di copie fino ad oggi. E forse è proprio questo il segreto per cui Lucca C&G attira ogni anno migliaia di appassionati e semplici curiosi, non solo quindi grazie a un programma ricchissimo di ospiti, eventi e incontri, ma anche e soprattutto per la capacità di donare a ognuno una storia e un sogno individuale e collettivo che continua nel tempo. E per scoprirne il fascino e le emozioni che come sempre le storie danno, ne abbiamo raccolte alcune grazie alla voce, ai percorsi e alle passioni di alcuni orvietani incontrati tra padiglioni e stand del festival fantasy più atteso dell’anno.
Giulia Stramaccioni, un tratto talentuoso e dal forte impatto narrativo

Incontro Giulia Stramaccioni, fumettista e illustratrice orvietana, alla Self Area, lo spazio di Lucca Comics dedicato alle autoproduzioni e agli editori indipendenti. Giulia ci mostra il suo ultimo lavoro, Skullboy and the company of thorne, una storia in stile horror-grottesque, che ricalca le atmosfere dei film di questo genere risalenti agli anni ’80, diventati dei cult per più di una generazione. Il racconto, che possiamo a tutto tondo definire anche di formazione, è stato sceneggiato da Pietro Gandolfi e illustrato da Giulia “completamente in acquerello e non utilizzando il digitale” spiega mostrandoci l’album con le tavole originali.

E le scene catturano davvero gli occhi e l’immaginario nel lettore che si trova assorbito nell’atmosfera cupa di una cittadina della provincia americana. Il protagonista è Richard, un ragazzo outsider che, proprio fuggendo dalla banda dei bulli di turno si troverà costretto a nascondersi in quella che ormai tutti chiamano “Casa di sangue” e che si dice essere maledetta da un orrendo fatto di cronaca del passato. E la maestria di Giulia qui si vede bene, disegni e colori riflettono con efficacia i diversi piani temporali in cui la vicenda si snoda, attraverso un sapiente alternarsi di luci, ombre, pieni e vuoti che creano sensazioni di suspence e di attesa, invitando alla compartecipazione emotiva con il protagonista e conducendo il lettore a un finale inatteso. “Mi sono ispirata alle atmosfere create da Spielberg – dice Giulia – mettendoci anche qualche scena alla Tarantino”, sorride. Una bella avventura e un bel palcoscenico quello del Lucca C&G, ci dicono Giulia e Pietro dal loro stand, anche se meriterebbero davvero un posto accanto ai padiglioni dove sono i grandi editori, spazi condivisi in cui farsi notare e trovare nuove collaborazioni.
Claudia: Posso dire di aver incontrato Percy Jackson!
(scritto da Claudia Fracchia che ha incontrato a Lucca C&G il suo idolo: lo scrittore Rick Riordan)

A lungo mi sono chiesta da dove venisse quell’ironia eccezionale che caratterizza il figlio di Poseidone (Percy Jackson, n.d.a) e ora ho la risposta. Rick Riordan, o come lo chiamiamo noi fan “Zio Rick”, sa catturare l’attenzione del pubblico con la sua fine ironia che fa scoppiare la risata generale proprio al momento giusto. Ma “Zio Rick” è pieno di sorprese! Quale ospite americano parlerebbe, pur essendo ospite nel Bel Paese, in italiano? Rick ha infatti deliziato il suo pubblico parlando nella nostra lingua madre durante gli eventi che a Lucca C&G lo hanno visto protagonista come ospite internazionale. Più toccante ancora è stato scoprire come il suo Percy Jackson sia nato: “zio Rick” ha creato la storia per il proprio figlio maggiore che, nato dislessico e appassionato di miti greci, è diventato il prototipo del semidio Percy. La storia è nata per esaltare proprio le caratteristiche di questo figlio speciale che è stato reso un semidio, un mezzosangue, un eroe nei racconti dell’Autore. Per non parlare (e qui piccolo spoiler in anteprima per gli appassionati) delle rivelazioni sulla serie che il 10 dicembre uscirà su Disney Plus: Percy Jackson e gli dèi dell’Olimpo, il mare dei mostri. Zio Rick ha anticipato che vedremo sullo schermo un flashback della storia di Talia Grace, Luke Castellan e Annabeth Chase, assente nell’omonimo libro e aggiunto ad hoc per il grande schermo. Notizia che renderà i fan ancora più impazienti di vedere la seconda stagione dei loro eroi preferiti. E, tra le urla generali della platea del Teatro del Giglio dove si è svolto l’evento, zio Rick ha annunciato l’inizio delle riprese della Terza stagione (avete capito bene cari fan, la terza stagione!). Questo può voler dire solamente una cosa: Nico Di Angelo finalmente sarà sui nostri schermi! Zio Rick non è solo maestro di ironia e spoiler preziosi, ma è anche un maestro con la M maiuscola. Ha iniziato la sua carriera proprio nella scuola come insegnante, tant’è che alla domanda: “In quale dei tuoi personaggi ti immedesimi?” risponde: “sicuramente nel signor Brunner, l’insegnate sulla sedia a rotelle nel libro di Percy Jackson che poi si scoprirà essere Chirone (sì quello vero!), addestratore di eroi. Zio Rick, a differenza di molti personaggi famosi, è rimasto umile e gentile. Durante il firmacopie (partecipatissimo) per ogni persona che si è avvicinata, me compresa, ha avuto un sorriso speciale, dimostrando gentilezza e interesse per chi aveva davanti. È difficile trovare persone, ancora di più se famose, così disponibili e gentili. Insomma, zio Rick ha veramente tutte le caratteristiche del suo protagonista, Percy, o forse è il contrario, Rick ha tutte le caratteristiche per essere un eroe.
Walter (Leoni), a Lucca con Comics & Science

Walter, con il suo sorriso e la sua ironia coinvolgente, è ormai un habitue di Lucca. Lo incontriamo allo stand di Becco Giallo con “Cresci piano pensa a me” di cui annuncia un prossimo secondo volume. Ma Walter partecipa alla manifestazione di Lucca anche in veste di divulgatore per il progetto Comics&Science per il quale ha recentemente sceneggiato e illustrato il volume The Public History Issue, un’avventura tra verità storiche, leggende dure a morire, in cui Alessandro Barbero, il più famoso storico italiano, si trova faccia a faccia con un incubo diventato realtà: la Storia, quella con la maiuscola, è stata travisata. E ora tocca a lui rimettere insieme i pezzi.
Andrea (Laprovitera) firme “in vetrina” con il “Piccolo Principe”

Andrea, sceneggiatore e autore di fumetti, è un ospite consueto di Lucca Comics da diversi anni, grazie alle collaborazioni con diverse case editrici di fumetti e graphic novel. Numerosi gli editori con cui collabora, da Becco Giallo, a Segni D’Autore, è a Lucca per promuovere il suo recente adattamento in graphic novel del Piccolo Principe, storia da Andrea tanto amata, e lavoro al quale ha tenuto particolarmente, come ci aveva anticipato proprio lo scorso anno tra gli stand della manifestazione (link qui), pubblicato da Tunué. Insieme all’illustratore Alessandro Germani ha deliziato il pubblico con diversi appuntamenti, sia al padiglione dell’editore, sia nella vetrina della libreria “Pensieri Belli”, partner della manifestazione lucchese. Parleremo presto dei suoi prossimi progetti.
Oxana, a Lucca per la prima volta: una cosplayer da paura!

Incontriamo Oxana a fare un giro sulle mitiche mura della città che durante il Lucca Comics si riempiono dei magici colori dei cosplayer. Alcuni perfetti, altri più improvvisati, tutti regalano emozioni e l’illusione, almeno per i giorni del festival, di essere davvero i personaggi che animano le pagine di libri e serie. Oxana, per la prima volta a Lucca, si è subito calata nella parte diventando un’affascinante cosplayer, impersonando un’incantatrice misteriosa dagli occhi ipnotici.
Marco, a spasso tra le mostre di Lucca C&G

C’è un altro modo di vivere Lucca Comics, lontano dallo stress delle lunghe file ai firmacopie e ai padiglioni più gettonati. È quello di camminare per le strade approfittando delle meravigliose mostre che vengono allestite in storiche location. Emozionante 40 anni di Librogame. Dagli anni ’80 a oggi dedicata ai famosi libri con storie a bivi in cui “il protagonista sei tu”, come celebrava il sottotitolo. La mostra, allestita allo Junior Palace da Pierdomenico Baccalario, Mauro Longo e Luca Tebaldi, autori delle nuove edizioni dei libri game, è dedicata ai 40 anni dalla prima pubblicazione in Italia dei mitici romanzi a bivi. È stato qui possibile ammirare i volumi originali del conosciutissimo Lupo Solitario opera del compianto Joe Dever, ma anche i ricercatissimi volumi che alle storie a bivi hanno dato origine, come l’introvabile Lo stregone della montagna infuocata degli autori britannici Steve Jackson e Ian Livingstone, inventori del genere. Così come le diverse esposizioni allestite nella splendida cornice di Palazzo Guinigi. Da ¡Hola, Tex!: L’icona Bonelli vista dai Maestri ispanici, con oltre cento tavole dedicate al ranger più amato e qui interpretato con lo sguardo unico di questi artisti. Kevin Eastman: A Twisted Ronin Ninja che celebra il padre delle Tartarughe Ninja delle origini, con una selezione di tavole originali della prima, mitica run di Kevin Eastman e Peter Laird che ha reso le Turtles una leggenda. L’Eternauta: Oltre lo spazio e il tempo, considerato il capolavoro assoluto del fumetto argentino, una mostra raccoglie tavole originali che raccontano la saga di resistenza di Juan Salvo, da una misteriosa nevicata mortale a Buenos Aires fino alla lotta contro i “Loro”. Forging the Artifacts from the Workshop, un’immersione nella nascita del “Vecchio Mondo” di Warhammer e del cupo futuro di Warhammer 40.000. O ancora, Rébecca Dautremer: The Artist is In, opere e performance live dell’autrice del manifesto di Lucca Comics & Games 2025. E last but not the least, Tetsuo Hara: Come un fulmine dal cielo, la prima mostra di originali al mondo, fuori dal Giappone, al leggendario creatore di quello che in Italia è conosciuto come Ken il Guerriero.
E qui non scriviamo la parola “fine”, perché stiamo solo aspettando il nuovo inizio della prossima storia.








