
Come già dolentemente annunciato attraverso i canali social, anche quest’anno Santa Perduta non si è palesata in sogno ai suoi Devoti e Devote, ragion per cui i Fedeli sono chiamati a raccolta venerdì 29 e sabato 30 agosto per le due serate di “In Cerca di Santa Perduta”, nella ormai storica e incantevole cornice di Piazzetta Simoncelli (nel cuore del quartiere medievale di San Giovenale), in quell’atmosfera amichevole e allo stesso tempo intima e caciarona che da sempre è il cuore di questa festa. Radio Orvieto Web e i Fedeli di Santa Perduta, con il Patrocinio del Comune di Orvieto, e l’indispensabile supporto del Comitato di San Giovenale e degli Abitanti di Piazza Simoncelli, hanno quindi approntato due serate che si prospettano assai allettanti, due occasioni per stare insieme, festeggiare e implorare la Santa affinché il prossimo anno torni a visitare i sogni dei suoi Devoti.
Questo il programma:
VENERDI’ 29 AGOSTO
L’apertura di “In cerca di Santa Perduta” comincerà alle ore 21.00 (puntuali, ragazzi!) con “CHINAGLIA NON PUO’ PASSARE AL FROSINONE- Orvieto canta Rino Gaetano”, la nuova serata-evento pensata appositamente per l’occasione, ultimo (per ora) anello di una serie cominciata nel 2011 con il tributo a Ivan Graziani, e che è poi proseguita con gli omaggi a Lucio Dalla, Bruno Lauzi, Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Franco Battiato, Gianni Morandi, Renato Zero, Mina, Raffaella Carrà e Antonello Venditti.
La serata si aprirà con una sorpresa: “Vi racconto Rino”, una piacevole chiacchierata con Domenico “Mimì” Messina, storico amico e accompagnatore di Rino Gaetano il quale, anche attraverso la proiezione di alcune foto originali, alcune delle quali inedite, ci racconterà il Rino Gaetano uomo e amico, un po’ diverso dall’iconografia ufficiale. E poi spazio alla musica: sul palco di Piazzetta Simoncelli si alterneranno alcuni dei più significativi musicisti della scena locale (talvolta in incognito sotto bislacchi nomi…) come Vieri Venturi & Simone Gianlorenzi, Andrea Gioia feat. Gianfranco Puppola, i Me manna Rino, Matteo Sacco, i Rino all’ora del tè feat. Simone Gianlorenzi e i Pancarrà CamparRino edition.
Insomma, un dream team riunito per rendere il doveroso omaggio a quello che è forse stato il più originale e surreale dei cantautori italiani: con la sua urgenza, il suo canto sgranato, il suo deragliare dai binari di una canzone d’autore che quando esordisce, a metà anni ’70, si è già un po’ standardizzata, Rino Gaetano è stato, la buttiamo là, il primo cantautore punk della nostra canzone, capace come pochi di inventare un linguaggio, una poetica e un modo di interpretare che, dopo la riscoperta degli anni ’90, farà scuola facendo proliferare una serie di eredi musicali (dal rap, alla canzone d’autore, alla scena indie) che al cantautore di Crotone debbono molto.
A dispetto della notevole considerazione attuale, che lo pone senza difficoltà accanto ai grandi nomi della nostra canzone, e dell’amore sempre crescente della gente, gli inizi (targati IT, la mitica etichetta di Vincenzo Micocci) non sono facilissimi, tra un pubblico che resta un po’ spiazzato da quelle strambe canzoni e una critica che non sa bene dove collocarlo, e se certificarlo o meno cantautore (il Club Tenco, che poi ammetterà il colossale errore, non lo invitò mai alla sua annuale Rassegna). D’altronde il tema dell’estraneità, dello stare ai margini, è un topos tipico della poetica di Rino Gaetano.
Saranno le radio libere, che cominciano a trasmettere brani come “Mio fratello è figlio unico”, “Berta filava”, “Ma ilcielo è sempre più blu” ed altre ancora ad ampliare un po’ il suo pubblico, fino all’esplosione improvvisa e inaspettata della sua partecipazione al Festival di Sanremo con “Gianna”. Un successo dalle conseguenze non del tutto previste, che destabilizzerà un po’ l’autore calabrese.
Sul palco di Piazzetta Simoncelli gli artisti chiamati a raccolta proporranno, oltre ai pezzi già citati, alcuni classici del suo repertorio (da“Spendi spandi effendi” a “Nuntereggaepiù”, da “Aida” a “Ahi Maria”, da “Sfiorivano le viole” a “Ad esempio a me piace il sud”) e tante altre, forse meno conosciute, ma ugualmente geniali come “Rosita”, “Agapito Malteni il ferroviere”, “Sei ottavi”… E per finire, dopo il successo riscosso nelle ultime due edizioni, ritorna il Coro delle Bigottine con i nostri bambini e bambine alle prese con “E cantava le canzoni”!
SABATO 30 AGOSTO
“In Cerca di Santa Perduta” si chiude con “Per Francesco, sopra le stelle del jazz”, il consueto appuntamento (inizio alle 21.15) che ricorda l’amico, nonché valente jazzista e archeologo, Francesco Satolli, scomparso nel 2008 lasciando un vuoto incolmabile in chi l’ha conosciuto e gli ha voluto bene. E anche quest’anno andrà in scena un evento di altissima qualità che vede unire le forze dello 08Trio e dell’ensemble di archi OrvietArmonico.
“Il tango incontra il jazz” è un’avventura musicale che fa dialogare il linguaggio di un classico trio jazz (piano, contrabbasso, batteria) con quello degli archi di un ensemble classico (flauto, violino, violoncello, più una fisarmonica), in quel territorio di confine che unisce due musiche “rivoluzionarie” apparentemente distanti, ma in realtà (come ci hanno mostrato maestri come Gerry Mulligan, Astor Piazzolla, Richard Galliano ed altri) in costante contatto, accomunate come sono dalle origini africane, dall’estrazione popolare dei quartieri malfamati, nonché dall’importante contributo dato ad entrambe dagli immigrati italiani di inizio ‘900.
Insomma, una serata ad alto tasso emozionale, con un repertorio che spazia da Astor Piazzolla a Freddie Hubbard, da Charlie Haden a Carlos Gardel e Richard Rogers, e che sicuramente affascinerà sia i cultori del jazz e del tango, sia i semplici curiosi amanti della buona musica. Un’ultima cosa: nei giorni precedenti la Festa, saranno attivi sotto la Torre del Moro dei banchetti dove poter acquistare le magliette di Santa Perduta (quest’anno disegnate dalla giovanissima e talentuosa Giada Ausilio) ed altri gadget, contribuendo così alle spese di una Festa che, come ogni anno, in quanto vera festa popolare, non ha sponsor, non ha sovvenzioni, ed è libera e gratuita in tutto e per tutto.
Questo il calendario:
Venerdì 22 agosto: ore 17.00-19.00
Sabato 23 agosto: ore 11.00-13.00 e 17.00-19.00
Giovedì 28 agosto: ore 11.00-13.00
Eventuali integrazioni e variazioni dell’ultim’ora verranno segnalate nelle Facebook e Instagram di Radio Orvieto Web e di Santa Perduta. Venite con cuore allegro, a celebrare il nostro esserci, ora e qui.
Gli Organizzatori









