
Ilaria Giorgi, 23 anni fra qualche settimana, è una giovane laureata in Scienze Politiche e Internazionali alla Lumsa, oggi studentessa magistrale che si sta specializzando su questi temi. Ha aperto un blog su Instagram, @politicapellaria, in cui parla di politica con un focus particolare sull’attualità e la geopolitica. Dalla sua pagina, si rivolge ai coetanei e non solo perché, spiega, “sentivo il bisogno di contribuire con competenza e consapevolezza”. Se infatti è vero che l’interesse verso la politica è scarso specialmente tra i più giovani, “una parte del problema risiede nel modo in cui la politica viene comunicata dai leader del 21esimo secolo”, afferma Ilaria: “spesso in maniera divisiva come se si stesse assistendo a una partita di calcio. Questo approccio fa perdere di vista la sua vera essenza, che dovrebbe essere di partecipazione al dibattito sociale, con visioni profonde e non limitate all’appartenenza a un partito politico”.
Nova Civitas, percorso formativo su fede e bene comune, che si è occupata nell’ultimo anno proprio dell’importanza della “partecipazione”, anima della democrazia, anche e soprattutto da parte dei giovani, l’ha intervistata, per capire come è nata la sua idea e cosa si aspetta dal futuro.
Ilaria, raccontaci come è nato il profilo @politicapellaria
I: L’idea di @politicapellaria nasce una sera di maggio, mentre guardavo un talk show politico insieme a mia madre e lo commentavamo. Ho sentito il bisogno di avere uno spazio personale dove potermi esprimere liberamente. Qualche giorno dopo ho deciso di mettere in pratica questa intuizione, progettando il logo e scegliendo il nome: un gioco di parole tra “politica per l’aria” e “politica per Ilaria”, unendo così la dimensione più leggera del pensiero all’identità personale. Inizialmente immaginavo il profilo come una sorta di diario di bordo, un flusso di coscienza. Col tempo, però, ho preferito orientarmi verso riflessioni più critiche e scientifiche sulle questioni attuali. Essendo laureata in Scienze Politiche e Internazionali, sentivo il bisogno di contribuire con competenza e consapevolezza.
C’è qualche esempio che ti ha ispirato?
I: Le pagine Instagram mi hanno ispirato non tanto all’inizio ma in corso d’opera: in particolare, ho trovato stimolante i profili Instagram dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) e dell’Istituto per gli Studi di Politica (ISPI).
Come scegli le notizie da pubblicare? Quali fonti utilizzi?
I: @politicapellaria è una pagina che si occupa principalmente di politica, con un focus particolare sulla geopolitica. Per questo motivo, per l’attualità mi affido a fonti internazionali autorevoli come la “BBC”, “The Guardian”, “New York Times” e “Le Monde”. Per le questioni riguardanti il Medio Oriente, utilizzo spesso “Al Jazeera”, mentre per il contesto italiano prediligo le agenzie di stampa, in particolare Ansa, sempre molto precisa. Se invece dovessi citare un giornale che apprezzo a livello personale, direi “La Stampa”.
Per quanto riguarda i focus e gli approfondimenti tematici, la principale fonte di ispirazione sono i miei studi, consulto poi i siti ufficiali degli enti di ricerca che si occupano di studi internazionali, come per l’Italia Ce.S.I., i sopraccitati IAI e ISPI e delle istituzioni internazionali.

Parlaci di “Instantesi: rianimiamo la tua tesi dal cassetto al feed”. Quali hai realizzato e come può collaborare con te chi ha una tesi da trasformare?
I: “InstaTesi – dal cassetto al feed” è un progetto nato con l’intento di dare nuova vita alle tesi di laurea, che spesso vengono utilizzate solo il giorno della discussione e poi lasciate in un cassetto. Ho pensato fosse originale riadattarne i contenuti per una piattaforma così dinamica e seguita come Instagram. Per me, la tesi è stata una vera soddisfazione e credo che lo sia stata per tanti giovani: perché allora non contribuire alla diffusione di contenuti di qualità e valorizzazione del lavoro svolto? Chi vuole collaborare con me può propormi la propria tesi e insieme lavoreremo per trasformarla in un contenuto accessibile e coinvolgente per il feed!

Che tipo di riscontro stai avendo tra chi segue la pagina, specialmente da parte dei i tuoi coetanei?
I: La mia pagina per adesso ha un pubblico poco numeroso, particolarmente diviso tra concittadini e colleghi dell’università. La cosa che sicuramente mi rende felice è che la maggior parte delle persone che mi seguono, sono più o meno della mia stessa età: tutti mi hanno incoraggiata dicendomi che questa intuizione, seppur nel suo piccolo, è una buona idea! Non me lo aspettavo, avevo timore di critiche, invece soprattutto ad Orte, la mia cittadina, ho ricevuto molto supporto e anche qualche consiglio che verrà sicuramente accolto! All’inizio non è facile ma un obiettivo è quello di coinvolgere un pubblico sempre più ampio.

Quali sono progetti futuri che intendi sviluppare per il blog?
I: Per il momento intendo proseguire su questa linea di comunicazione: un’analisi accurata e documentata dei principali temi di attualità e di geopolitica. Ho iniziato questo percorso in un periodo particolarmente denso di eventi, quindi sento di avere, ahimè, molto materiale da condividere. In futuro, chissà… forse troverò anche il coraggio di esprimermi inserendo contenuti un po’ più personali! Attualmente, per come va il mondo, sarebbe troppo complesso.
Un’ultima domanda: a cosa pensi sia dovuto il diffuso disinteresse/sfiducia per la politica da parte delle persone, giovani e non solo, che si manifesta in modo evidente soprattutto nella mancata partecipazione alle elezioni?
I: Su questo tema sono abbastanza combattuta: da un lato, è vero che l’interesse verso la politica è scarso; dall’altro, però, vedo molti giovani attenti all’attualità, anche tra chi segue la mia pagina. Credo che una parte del problema risieda nel modo in cui la politica venga comunicata dai leader del 21esimo secolo: spesso in maniera divisiva, come se si stesse assistendo a una partita di calcio. Questo approccio fa perdere di vista la vera essenza della politica, che dovrebbe essere partecipazione al dibattito sociale, con visioni profonde e non limitate all’appartenenza a un partito politico. È anche per questo che ho scelto di concentrarmi sulla geopolitica, uno spazio dove le posizioni si intrecciano, le alleanze cambiano e dove l’approccio ideologico troppo rigido, rischia di diventare banale: in geopolitica, infatti, non si può fare “tifoseria di squadra” come spesso accade nel contesto italiano. Credo che le persone debbano sentirsi protagoniste della vita politica, non comparse che seguono passivamente linee imposte da altri. Solo così la politica può tornare ad essere interessante e coinvolgente.
@politicapellaria: https://www.instagram.com/politica.pellaria
(articolo di Valeria Cioccolo)









