“Apprendiamo con estrema soddisfazione la notizia che il primo luglio i sindaci di Orvieto, Chiusi, Cortona, dei Comuni dell’Area interna Sud Ovest Orvietano, del Trasimeno e della Valdichiana Senese si recheranno a Roma, con tanto di fascia tricolore, per far sentire la voce di un ampio territorio, tra Umbria e Toscana, che non può continuare a essere ignorato, penalizzato e isolato. Ed anche la voce dei pendolari, che ogni giorno vivono gravi disagi spostandosi in treno da questi territori”.
Così il Comitato Pendolari Roma-Firenze che aggiunge: “E’ un risultato che premia l’impegno che abbiamo profuso nel sensibilizzare le istituzioni, non solo sulle difficoltà di movimento di chi viaggia per lavoro, studio, salute, ma anche dei turisti che vorrebbero visitare i nostri territori, di chi ha scelto di viverci e se ne va o chi aveva pensato di trasferirsi e non lo farà più. Un impoverimento grave di aree del Centro Italia con un’elevata qualità della vita, che non può essere intaccata a causa di scelte arbitrarie di Rfi o Trenitalia”.
“Il documento che i sindaci hanno elaborato e inviato al Ministero dei Trasporti, alle Regioni Umbria e Toscana, ai vertici di Trenitalia, Rfi e ai presidenti delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato – continua il Comitato – scaturisce anche dalle segnalazioni che abbiamo fatto, in questi mesi, sulle gravi criticità dei trasporti ferroviari sull’asse Firenze-Roma e sui risvolti sociali, economici e abitativi che questa condizione provoca sui territori, come emerso dal convegno organizzato con Abitare Orvieto, COSP, CTS, NOVA e PrometeOrvieto”.
“Ci teniamo a ringraziare anche il Coordinamento Comitati pendolari umbri che ci ha sempre supportato in quest’opera di sensibilizzazione – concludono i pendolari di Orvieto. Finalmente un atto chiaro e concreto in tutela, prima di ogni altra cosa, del sacrosanto diritto al trasporto pubblico, che deve essere garantito prima di ogni esigenza di mercato. Finalmente un’unica voce a chiedere soluzioni e risposte a una grave situazione che non può più essere ignorata dai diretti interessati”.