Rispondiamo in breve al vicesindaco di Porano Fabrizio Bonino che, laconicamente, in merito alla nostra mozione, ha dichiarato che voterà con dolore contro di essa, perché giudicata “strumentale e lontana dalle reali soluzioni”. Premettendo che la mozione è stata ritualmente depositata e protocollata (nonsemplicemente annunciata sul giornale ) proprio per essere discussa all’Ordine del giorno, e non certo per ricerca di visibilita’, appare ovvio che l’adesione alla campagna di Emergency sia un atto simbolico, ma con alto valore simbolico!
Nessuno ha la pretesa o può lucidamente credere di fermare un conflitto con la sola esposizione di uno striscione o con l’organizzazione di eventi culturali (!). Chi l’ha mai detto?
A nostro avviso, però, aderire pubblicamente, senza se e senza ma, alla campagna di sensibilizzazione di Emergency non è privo di significato nè strumentale, tantomeno divisivo. Può un appello alla pace essere divisivo? La campagna nazionale, ricordiamolo, è stata promossa da Emergency, organizzazione che gode della stima del vicesindaco, non da Uniti per Porano. Tanti comuni ( 300!) hanno aderito, ( oltre a 500 scuole) senza colori politici, ma solo per dare un segno. Sono spesso piccoli e apparentemente insignificanti gesti a fare la differenza!
Perchè Emergency non ha colore, e opera indifferentemente in ogni teatro di guerra. L’adesione a R1PUD1A ci sembra onestamente “compatibile” con le “alternative” proposte da Fabrizio Bonino (ci dovrebbe spiegare perchè le sue proposte sì e le nostre no, anche se dubitiamo possa essere d’aiuto concreto un incontro con esperti di geopolitica o una missiva del Comune al governo). ll palcoscenico lo lasciamo agli altri. D’altro canto non siamo noi gli attori: ad operare le scelte di indirizzo del paese non può essere ovviamente l’opposizione. Se tale mozione l’avesse proposta la maggioranza, l’avremmo accolta non con DOLORE bensì con gioia!
Uniti per Porano