Si è tenuta sabato 24 maggio, alla Sala Sant’Agostino a Castel Viscardo La presentazione del libro di Flavio Giacosa “Don Minozzi, un uomo al servizio”. Presentazione inserita nel programma de “Il Maggio dei Libri”, in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Leopoldo Sandri” e moderata da Elena Basili, bibliotecaria della Società Cooperativa “Il Quadrifoglio” e della Biblioteca Comunale, che ha più volte ribadito l’importante legame tra i libri e l’operato di don Minozzi e quanto la cultura sia essenziale nella formazione dei giovani.
Il sindaco di Castel Viscardo, Daniele Longaroni, in apertura dei saluti, ha sottolineato l’importanza storica di figure come quella di don Minozzi, che hanno contribuito a rendere grande il Paese. Un sacerdote che ha lasciato un importante insegnamento ossia la bellezza del donare il proprio tempo agli altri. Il primo cittadino, dopo aver ricordato don Marzio Miscetti che, quando era parroco a Monterubiaglio, costruì due case di accoglienza, ha posto l’accento sull’aiuto silenzioso e prezioso del parroco, don Marco Gasparri il quale, con le sue capacità organizzative e soprattutto morali, è parte di un circuito virtuoso di aiuto, frutto anche della collaborazione tra Comune e reti sociali.
Flavio Giocosa ha raccontato che non conosceva la figura di don Minozzi fino al 20 agosto del 2018 quando, su invito di don Savino d’Amelio, allora parroco di Amatrice, raggiunse i luoghi devastati dal terremoto e scoprì il centro di accoglienza per 400 ragazzi, costruito da don Minozzi, dove era possibile studiare e prendere parte ad un primo avviamento al lavoro, imparando un mestiere.
Don Savino d’Amelio, ex Superiore Generale della Famiglia dei Discepoli, fondata da don Minozzi, ha sottolineato come il tempo possa sciogliersi come la sabbia nelle mani o possa essere fatto germogliare come un seme. Un seme che deve nutrire corpo e anima e per nutrire l’anima ci vuole la cultura. Per questo Padre Minozzi ha fatto dell’educazione il fulcro della sua opera di aiuto e recupero dei ragazzi. Ha poi citato alcuni illustri personaggi che hanno studiato in uno degli istituti di don Minozzi, come il celebre architetto Arnaldo Foschini.
Dopo un interessante excursus su lettere e registrazioni ritrovate, che testimoniano la presenza di don Minozzi ad Orvieto presso l’Istituto lazzarrini, a cura di Luca Giuliani dell’archivio storico del Comune di Acquapendente, ha preso la parola don Marco Gasparri: “L’operato di don Minozzi – ha detto – è necessario allora come oggi, un’epoca complessa con nuove problematiche sociali. Un’opera forte, sopravvissuta al tempo e alle avversità quella di don Minozzi, come la sua struttura che ad Amatrice è riuscita a rimanere in piedi, nonostante il terremoto. Allora come oggi, oggi come allora”.