Mercoledì 29 gennaio scorso, il Capitolo della Basilica Cattedrale di Orvieto si è stretto intorno al nostro Pastore per celebrare insieme la festa di San Costanzo vescovo e martire, patrono dei Canonici del Duomo, cioè dei sacerdoti che hanno il compito di custodire la vita liturgica e salvaguardare le finalità spirituali della nostra Chiesa Madre di Orvieto-Todi. Tale missione è svolta, da sempre, in sintonia con l’Opera Pia Santa Maria (Opera del Duomo) e con la parrocchia di “S. Maria della Stella” in Cattedrale, cui è affidato il compito di mantenere accesa la fiamma della fede in una Comunità cristiana, quella cittadina, che possa sempre animare e ravvivare i tesori di grazia che il Signore ci ha affidato nel corso dei secoli attraverso l’arte e la storia.
Il Capitolo dei Canonici, composto attualmente da dieci presbiteri che operano nella realtà orvietana, intende dare un seguito concreto alle linee programmatiche delineate dal nostro Vescovo Gualtiero per l’Anno giubilare appena iniziato. Ci piace ricordarle:
La rotta dell’Anno Santo ci chiama a varcare la Porta Santa che è Cristo e a incontrarlo, mediante il ministero della Chiesa, nei sacramenti della Riconciliazione – “seconda tavola di salvezza dopo il Battesimo”- e dell’Eucarestia – “in cui è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa” – “cibus viatorum” che sostiene il nostro pellegrinaggio dal fonte battesimale alla Gerusalemme celeste” . (…)
La dimensione itinerante della fede è iscritta nel “patrimonio genetico” dei credenti e, in fondo, di ogni uomo. (…) Il cammino, grande metafora della vita umana, è il cardine della nostra salvezza, segnata dal fenomeno migratorio. “Turista –rileva san Riccardo di Chichester – è chi passa senza carico né direzione. Camminatore chi ha preso lo zaino e marcia. Pellegrino chi, oltre a cercare, sa inginocchiarsi quando è necessario”. Cedere il passo alle ginocchia è un gesto che i pellegrini, giunti alla meta, compiono con umiltà, fino a prostrarsi a terra. (…) La posizione strategica dell’Umbria la rende naturale area di sosta per i pellegrini e, allo stesso tempo, la sollecita a esplorare “vie antiche e nuove” per riscoprire il valore del silenzio e dell’essenziale.
Solo vivendo sotto lo sguardo del Signore è possibile realizzare quella simbiosi feconda tra azione e contemplazione, che consente di non perdere di vista i doveri della vita quotidiana. Il Giubileo si configura come un “anno sabbatico” in cui “decongestionare” il calendario e “derubricare “ l’agenda pastorale, riordinando le priorità e ristabilendo la “gerarchia dell’essenziale” .(…)
“Insostituibile punto di partenza di un reale cammino di conversione”, anche pastorale, è il sacramento della Riconciliazione. (…) Le Chiese giubilari diocesane – la Cattedrale di Orvieto, la Basilica di Santa Cristina a Bolsena e il Santuario dell’Amore misericordioso a Collevalenza – non potranno rinunciare a distinguersi nel promuovere “la preparazione dei sacerdoti e dei fedeli alle confessioni e l’accessibilità al sacramento della Penitenza nella forma individuale”.
Riferendosi poi al Santo Curato di Ars della Francia del XIX secolo, così come viene presentato da Benedetto XVI, Mons. Sigismondi prosegue: “Con le lunghe permanenze in chiesa davanti al tabernacolo fece sì che i fedeli cominciassero a imitarlo, recandovisi per visitare Gesù, e fossero, al tempo stesso, sicuri di trovarvi il loro parroco, disponibile all’ascolto e al perdono”.(…)
Facendo poi riferimento alla Bolla di indizione dell’Anno Santo Spes non confundit di Papa Francesco, il Vescovo incalza:
“Non c’è modo migliore per conoscere Dio che lasciarsi riconciliare da Lui, assaporando il suo perdono”.Tuttavia il peccato lascia il segno, porta con sé delle conseguenze: non solo esteriori, in quanto conseguenza del male commesso, ma anche interiori”. Si tratta di “residui del peccato” che possono essere rimessi ai penitenti se “lucrano” o “acquistano” l’indulgenza a determinate condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. (…) Questi beni spirituali formano il “tesoro della Chiesa”, un “capitale di grazia” ingente ed eccedente rispetto ogni merito, che i fedeli possono “ottenere”, se debitamente disposti, impegnandosi a “investire” e “capitalizzare” nelle opere di pietà, di penitenza e carità. Nel vincolo della “comunione dei santi” si realizza un ammirabile scambio di doni tra chi ha raggiunto la Patria celeste, o sospira in Purgatorio di vedere il volto del Signore, o è ancora pellegrino sulla terra. La santità dell’uno giova agli altri, ben al di là del danno procurato dal loro peccato”.
Perché poi Papa Francesco ha dedicato questo Giubileo alla speranza?
La speranza è una Persona, Gesù Cristo, “speranza della gloria”. L’Anno Santo ci chiama a “tenere viva la speranza”, a essere “saldi nella speranza”, a scorgere sentieri di speranza ove altri vedono dirupi o vicoli ciechi. “Avendo un cuor solo e un’anima sola” il cammino si apre: se si fa squadra, si fa strada!”
Raccogliendo dunque questo appello, ci piace ricordare a tutti, fedeli della nostra Diocesi, pellegrini provenienti da ogni parte del mondo e turisti in ricerca del Vero custodito dal Bene e dal Bello, che la nostra Cattedrale di S. Maria Assunta ospita le celebrazioni episcopali più solenni in occasione delle festività più importanti dell’Anno liturgico e del Calendario diocesano, nonché gli appuntamenti spirituali più importanti dell’intera Città di Orvieto.
Alla Parrocchia del Duomo è affidato il compito di organizzare le Messe d’orario durante la settimana, al Capitolo quelle della domenica sera o quelle che vengono richieste dai vari Gruppi di visitatori attraverso il portale on line dell’Opera del Duomo.
Pertanto:
L’orario settimanale delle Celebrazioni eucaristiche è il seguente:
Dal lunedì al venerdì, tutti i giorni alle 9:00 presso la Cappella del SS. Sacramento (meglio conosciuta come Cappella del Corporale).
Da sabato 9 febbraio, la S. Messa giubilare verrà celebrata nella Cappella di S. Brizio, sempre alle ore 9:00, ai piedi della venerata immagine della Madonna della Stella, le cui copie in formato ridotto, 92 in tutto, sono presenti in ogni Parrocchia della nostra Diocesi, corredate di lampada giubilare, per indicare a tutti i fedeli che quello che stiamo vivendo è un Anno speciale. Questa Messa sarà l’occasione per pregare per la nostra Diocesi di Orvieto-Todi in comunione col nostro Vescovo Gualtiero, dalla cui penna, lo scorso anno, è scaturita la preghiera che si reciterà al termine di ogni Eucarestia.
Le Messe domenicali animate dalla Parrocchia del Duomo sono alle ore 9:00 e 11:30.
La S. Messa capitolare verrà celebrata invece alle ore 17:00 (gennaio e febbraio, novembre e dicembre), alle ore 18:00 il resto dell’anno.
L’Adorazione Eucaristica silenziosa con esposizione e reposizione solenne del SS. Sacramento
Avverrà durante l’anno dal lunedì al venerdì, nella Cappella del Corporale, dalle 9:30 alle 11:00 e dalle 15:30 alle 17:00 ( in orario estivo, dalle 16:00 alle 17:30). Fatta eccezione per i giovedì e i venerdì di Quaresima, quando la Comunità della Rupe si fa pellegrina col Vescovo nelle parrocchie della Città per le Messe e le Via Crucis stazionali.
L’Adorazione eucaristica è un’occasione per sostare davanti a Gesù Eucarestia e implorare da Dio due doni di cui abbiamo tanto bisogno: la pace (come chiese il Papa S. Paolo VI pellegrino a Orvieto l’11 agosto del 1964) e le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata.
Oltre a questo, abbiamo la gioia di comunicarvi che, dal prossimo 2 febbraio, diventerà operativo il seguente organigramma:
Sacramento della Penitenza e punti di ascolto per chi intende fare un cammino di fede
Sempre in Duomo, presso il Confessionale posto prima della Cappella del Corporale, saranno disponibili dei confessori dal lunedì al sabato dalle 9:30 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 17:00 (orario estivo dalle 16:00 alle 17:30); la Domenica, nel pomeriggio prima e durante la Messa capitolare.
Durante la Settimana Santa e l’Ottava di Pasqua, come quella di Natale, ci sarà un confessore straordinario disponibile per tutta la giornata.
La Cattedrale di Orvieto come custode del Miracolo eucaristico di Bolsena e dell’Istituzione della solennità del Corpus Domini per tutto il mondo
Come è ormai prassi già da qualche anno, la reliquia più maestosa del Miracolo Eucaristico di Bolsena, il Sacro Corporale appunto, viene esposto per tutta la Cinquantina pasquale, il periodo di Natale, per la solennità dell’Assunta titolare della Cattedrale (14 e 15 agosto) e, naturalmente, il giorno della Solennità del Corpo e Sangue del Signore.
Per quest’Anno giubilare abbiamo pensato a delle esposizioni straordinarie del Sacro Corporale, veri e propri momenti di preghiera e di riflessione che possano offrire ai fedeli della Diocesi una sosta per ritemprare l’anima in mezzo al frenetico svolgersi delle settimane e ai pellegrini, giunti da altre parti d’Italia e del Mondo, un’occasione privilegiata per entrare in contatto con la vera spiritualità eucaristica che contraddistingue la Cattedrale di Orvieto e quindi la nostra Chiesa particolare.
Durante il Giubileo, in alcune occasioni che verranno comunicate di volta in volta, sarà possibile prolungare l’apertura del Tabernacolo dell’Orcagna sostando in adorazione davanti al SS. Sacramento esposto solennemente nella Cappella del Corporale e poi portato in processione intorno al Duomo grazie alla collaborazione fattiva di persone del posto, e non solo, che potranno aiutare Capitolo e Opera del Duomo come Volontari del Giubileo.
La prima esposizione straordinaria del Sacro Corporale alla pubblica venerazione dei fedeli
Ogni venerdì di Quaresima (a partire dal 7 marzo p.v.) alle ore 12:00.
Credendo in coscienza di rendere ancora più bello e arricchire così il patrimonio spirituale della nostra Basilica, confermiamo il nostro servizio alla Chiesa diocesana e alla Città di Orvieto; e preghiamo il Signore, affinché questo Anno giubilare ci sproni a tornare all’essenziale e a recuperare le nostre radici teologali, ritrovando il gusto per quella meraviglia che, suscitata dai doni che Dio ha fatto attraverso la fede, la storia e l’ingegno umano, ci riempie il cuore, ci arricchisce la vita e ci alimenta la speranza.
Vi abbracciamo tutti, benedicendovi nel Signore.
L’Arcidiacono Presidente del Capitolo, Don Danilo Innocenzi