Giovedì 12 dicembre 2024, la Commissione permanente sulla Sanità e il Sociale del Comune di Orvieto ha convocato il Dott. Massimo Marchino, Direttore del Distretto Socio-Sanitario di Orvieto; era presente all’audizione anche una delegazione del COSP.
Il Dott. Marchino ha illustrato un’ampia panoramica dei servizi presenti sul territorio, soffermandosi su alcuni come il Centro di Salute Mentale e SERD (servizio per le dipendenze), la Sanità Penitenziaria, le Cure Palliative, ma tralasciando altri come il Servizio Sociale del Distretto (che con un’assistente sociale ogni 10.000 abitanti è il Distretto con meno figure sociali di tutta l’Umbria!), l’Assistenza Domiciliare Integrata, il Servizio Riabilitativo, i Centri Diurni (“L’Albero delle voci” per gli adulti, “Il piccolo principe” per i minori).
Ha inoltre elencato alcune criticità: la mancanza di strutture residenziali territoriali pubbliche come le RSA (Residenza Sanitaria Assistita) e l’Hospice, la carenza drammatica dei medici di Continuità Assistenziale (Guardia Medica), dei Medici di Medicina Generale, carenze che fanno sì che alcuni territori rimangano scoperti di tali figure.
Quindi, analizzando la relazione emergono alcuni considerazioni:
1) a febbraio 2025 dovrebbero iniziare i lavori per l’Ospedale di Comunità (18 posti letto) presso la sede dell’ex ospedale, per il termine dei lavori è stata chiesta una proroga al 31 marzo 2026; dovrebbero essere spostati in quella sede gli ambulatori e gli uffici amministrativi che adesso sono in Via Postierla; seguiremo con attenzione il procedere di tale cronoprogramma che cambia a seconda delle fasi elettorali;
2) la Casa di Comunità di Fabro Scalo, struttura già ultimata, dovrebbe essere attiva da marzo 2025, ma al momento non si conosce alcuna programmazione in merito agli ambulatori ed alle figure sanitarie che dovranno essere implementati al suo interno;
3) Non sono previste per il territorio orvietano né un Hospice per i malati terminali, né tantomeno RSA pubbliche (Residenze Sanitarie Assistite); su questo punto non reputiamo assolutamente soddisfacente l’idea espressa dal Dott. Marchino e condivisa dalla Sindaca, che i futuri posti letto dell’Ospedale di Comunità possano sopperire alla mancanza di una RSA: sappiamo benissimo che gli ospiti di tali strutture hanno caratteristiche cliniche diverse e tempistiche di degenza non sovrapponibili;
4) per quanto riguarda il Consultorio di Orvieto, il Dott. Marchino ha informato che a partire dal prossimo anno dovrebbe essere inserito un ginecologo in pensione (non si sa se obiettore di coscienza o meno) che assicurerà la copertura per 9 ore la settimana; non possiamo condividere la soddisfazione della Sindaca rispetto a questa soluzione: Orvieto e il suo territorio hanno diritto ad un Consultorio che svolga appieno le sue funzioni, e inizia ad essere imbarazzante sentire amministratori e dirigenti sanitari che, come una filastrocca, ripetono che gli specialisti non si trovano, che i medici non ci sono, che agli avvisi non si presenta nessuno.
Le strutture private non hanno questa criticità, quindi il problema è legato a cosa si offre allo specialista, al medico di medicina generale, al professionista sanitario: gli Amministratori ed i Dirigenti sono pagati dalla collettività per trovare soluzioni, proporre strategie, adottare provvedimenti per rendere attrattivi alcuni incarichi strategici per garantire la Salute Pubblica.
5) Per quando riguarda il mantenimento del Distretto Socio-sanitario di Orvieto sono necessarie alcune precisazioni: il DM 77/22 al Cap. 4 dichiara testualmente: “… Il Distretto è un’articolazione organizzativo-funzionale dell’Azienda sanitaria locale (ASL) sul territorio. Come previsto dalla normativa vigente, l’articolazione in distretti della ASL è disciplinata dalla legge regionale, garantendo una popolazione minima di almeno sessantamila abitanti”. Partendo da questa norma ci sembra molto strano che la Sindaca e il Direttore del Distretto continuino a pensare che la zona sociale debba fare riferimento solo ad una popolazione di 100.000 abitanti, visto che Orvieto ed il suo territorio è classificato e fa parte a tutto diritto delle aree interne e quindi con caratteristiche orografiche e strutturali, definite dalla legge, e che consentono di derogare al numero di sessantamila abitanti.
Infine è dispiaciuto profondamente sentire le parole del Dott. Marchino che, nel legittimare la sua perplessità sull’opportunità o meno di mantenere il Distretto Sanitario di Orvieto, ha definito il territorio orvietano come “un pulviscolo di piccoli comuni”: ci teniamo a precisare che è proprio questo “pulviscolo” che dà forza a questo territorio, che lo connota e lo fa speciale e che le cittadine ed i cittadini di questi piccoli comuni con grande partecipazione hanno espresso la volontà che il Diritto alla Salute sia rispettato ovunque sul nostro territorio! Ricordiamo che il Comitato Orvietano per la Salute Pubblica ha raccolto più di 7.000 firme in pochi mesi per il mantenimento del Distretto di Orvieto, e che le firme sono state consegnate direttamente nelle mani della nuova Presidente della Regione Umbria.
Comitato Orvietano per la Salute Pubblica