Ci sono momenti in cui leggere certe dichiarazioni costringe a una riflessione profonda: siamo di fronte al normale confronto politico o a un copione teatrale? La sezione locale di Fratelli d’Italia (quella prima divisa, poi commissariata durante le amministrative ed ora bocciata dal voto regionale) nel suo comunicato, sceglie l’arma della confusione e dell’offesa per coprire una realtà evidente: la loro incapacità di proporre soluzioni concrete per i problemi del territorio.
È quindi doveroso rispondere, non tanto per loro, ma per rispetto della verità e dei cittadini di Orvieto, che meritano chiarezza. Ma andiamo per punti.
1. La “convocazione urgente” della Sindaca Tardani e il Piano Regionale dei Rifiuti:
Fratelli d’Italia denuncia un presunto rallentamento del Piano regionale sui rifiuti da parte del nuovo governo Regionale, attribuendo al campo largo e al centro sinistra manovre opache e tatticismi. Una narrativa che si sgonfia al primo contatto con la realtà: la Giunta della Presidente Proietti non è ancora insediata e la volontà di alcuni sindaci di centro sinistra di affrontare un problema complesso come la gestione dei rifiuti in maniera seria e con le giuste verifiche è più che legittimo. Non si può essere attaccati perché non ci riempie la bocca di proclami. L’accusa di voler bloccare il piano è priva di fondamento e nasconde un’imbarazzante verità: il centrodestra regionale, di cui la sindaca Tardani è stata zelante portavoce, non ha mai fornito uno straccio di soluzione concreta per il territorio di Orvieto ed anzi è stato l’autore dell’ultima delibera che prevede l’ampliamento della discarica “Le Crete”.
Sventolano il termovalorizzatore come fosse un talismano, ma dimenticano di spiegare come si concilia con la chiusura del ciclo dei rifiuti, la sostenibilità ambientale e la riduzione dell’impatto locale. Temi rispetto ai quali come realtà territoriale siamo pronti ad ascoltare senza pregiudizio ma gradiremmo fosse fatto in maniera seria, abbandonando i commenti ingiuriosi.
2. Il Consiglio Comunale e l’abbandono dell’aula:
Nonostante sia vero che non tutti condividiamo riferimenti culturali e politici che celebrano il rispetto ed il valore della democrazia è indubbio che l’abbandono dell’aula da parte dei gruppi di opposizione non è stata una fuga, come vorrebbe sostenere Fratelli d’Italia, ma un atto di responsabilità. Restare avrebbe significato legittimare un dibattito farsa, privo di contenuti e di rispetto per l’istituzione consiliare. La destra dovrebbe preoccuparsi meno di etichettare i nostri consiglieri e più di dare risposte ai cittadini. Siamo certi che gli orvietani sappiano distinguere tra chi sceglie la scena e chi lavora per risolvere problemi reali.
3. La politica dei rifiuti e il termovalorizzatore:
L’ossessione per il termovalorizzatore è un’altra pagina del manuale della semplificazione di Fratelli d’Italia. Lo dipingono come la panacea di tutti i mali, dimenticando volutamente di approfondire le criticità e le alternative. L’idea che l’assenza di un termovalorizzatore equivalga automaticamente a un ampliamento delle discariche è una semplificazione che nasconde l’assenza di una visione complessiva. Noi vogliamo un modello di gestione dei rifiuti regionale che in primis sia partecipato, che faccia discutere ed incontrare la cittadinanza e le associazioni per costruire,insieme alle istituzioni regionali, un piano ambientale, energetico ed industriale per il nostro territorio che punti su economia circolare, riduzione, riuso e innovazione senza nessun tipo di pregiudizio ideologico ma che ponga davanti ad ogni cosa un assunto fondamentale: Orvieto non può essere discarica dell’Umbria. Fratelli d’Italia si limiti pure agli slogan; noi preferiamo il lavoro serio.
4. La sanità e le false accuse:
Fratelli d’Italia inserisce nel comunicato una nota sulla sanità che rasenta il grottesco. Parlano di aperture alla sanità privata (citando un articolo stampa rispetto al quale la stessa Presidente Proietti ha avuto modo di replicare) come fossero tradimenti, dimenticando che il loro governo regionale ha messo in ginocchio la sanità pubblica con tagli indiscriminati e decisioni scellerate proprio in favore di un sistema privato non come opzione ma come un’unica possibilità . È paradossale che si ergano a paladini della salute dopo aver abbandonato medici, operatori sanitari e pazienti al collasso del sistema. Ma i cittadini sono stanchi di essere ingannati ed il voto lo ha dimostrato: sanno chi si è occupato di tutelare i loro diritti e chi ha cavalcato la propaganda.
5. I regolamenti comunali e l’incompetenza della minoranza:
Fratelli d’Italia accusa la minoranza di non conoscere i regolamenti comunali. Un’accusa che rivela più di un’inconsapevole ironia, visto che sono proprio gli esponenti di centro destra dal curriculum politico quasi trentennale a fare confusione. Capiamo anche in questo caso l’incapacità culturale a farlo ma dovrebbero smettere di confondere il legittimo dissenso con la diserzione e preoccuparsi di far funzionare i processi democratici in modo trasparente smettendo di piagnucolare.
In conclusione Fratelli d’Italia accusa i gruppi di opposizione di innalzare cortine fumogene, ma è evidente che le loro parole sono il vero schermo dietro cui nascondere l’assenza di idee. Noi siamo pronti a confrontarci su progetti concreti, non su polemiche sterili. La nostra azione politica sarà sempre guidata dall’interesse di Orvieto e dei suoi cittadini, non dalla logica dello scontro fine a se stesso e delle prese di posizione mai consequenziali. E di questo, i cittadini possono stare certi.
Noi del PD possiamo essere orgogliosi di dichiararci un partito profondamente rinnovato che guarda in primis a soluzioni sostenibili, che coniughino le esigenze del territorio con quelle ambientali. La differenza che c’è tra noi e loro è che dove loro vedono un problema da strumentalizzare, noi vediamo una sfida da affrontare con serietà e competenza e proprio su questi temi a breve organizzeremo un incontro pubblico perché non siamo abituati a scappare, al contrario siamo sempre presenti.
Partito Democratico Orvieto