Lunedì 16 dicembre le squadre di lavoro hanno iniziato a riparare il muro di pietra adiacente al Monumento ai caduti in Piazza Cahen. Ieri (domenica 15 dicembre, ndr) ho fatto un giro mattutino della Fortezza Albornoz con il consigliere Massimo Perali e ho chiesto quando sarebbero iniziati i tanto attesi lavori di riparazione del muro. Con mia sorpresa, mi ha assicurato che sarebbero iniziati oggi. Bravo!
Scattando queste foto questa mattina, mi è tornato in mente il mio arrivo a Orvieto quasi 2 anni fa e la mia scoperta del monumento dello scultore locale Angelo Cocchieri. Questo monumento speciale, chiamato anche Ara dei Cinquecento, è stato inaugurato dal re Vittorio Emanuele III il 25 novembre 1928. Come molti dei circa 10.000 monumenti ai caduti in tutta Italia, mostra gli effetti naturali del tempo e degli elementi. In un precedente articolo sui miei piani per rinnovare la Fortezza Albornoz, ho dimenticato di menzionare che avrebbe incluso il restauro del monumento e del piccolo giardino circostante.
È un’estensione naturale della Fortezza Albornoz, che fa parte del cancello d’ingresso per i visitatori che arrivano ogni giorno in auto, autobus o funicolare a Piazza Cahen. Capisco che molte pubblicazioni turistiche descrivano il magnifico Duomo come la corona della città, ma per me i Giardini Albornoz sono il gioiello orientale di quella corona. Poiché questo è un giardino che appartiene essenzialmente al pubblico, è molto importante per me essere trasparente nel processo in corso e aggiornare periodicamente il pubblico. Finora, sono lieto di dire che la risposta del pubblico è stata molto favorevole.
Inoltre, il sindaco Tardani e il consigliere Massimo Perali mi hanno dedicato il loro prezioso tempo per discutere il processo e per aiutare a fornire documentazione catastale e urbanistica. Sto assemblando un team di progettazione locale e in una lettera di follow-up in questa pubblicazione chiederemo ai cittadini di Orvieto di condividere idee e opinioni per la loro visione dei migliori usi dei giardini. Infine, vorrei ringraziare sia Davide Torre che Francesco Brasini per la loro assistenza nella traduzione in questi incontri. Anche se sono un nuovo residente di Orvieto, sono ancora all’asilo nido nel mio studio quotidiano e nella comprensione della lingua italiana. Quindi perdonate eventuali errori di traduzione in questa lettera.
David Prew