Si è concluso con grande successo il “Gran Tour dell’Orvieto”, un progetto di promozione itinerante – firmato Consorzio Tutela Vini di Orvieto – che ha attraversato l’Italia, portando la storia, i sapori e le eccellenze di uno dei vini più prestigiosi del nostro Paese in alcune delle città più importanti. Tra presentazioni, Masterclass e degustazioni, l’iniziativa ha coinvolto oltre 500 partecipanti, tra sommelier, ristoratori, operatori del settore e appassionati di vino, confermando l’attrattiva e il prestigio dell’Orvieto nel panorama enologico italiano.
Organizzato in collaborazione con le associazioni di sommelier Ais e Fisar, il tour ha toccato ben 16 tappe da Nord a Sud, spaziando dai grandi centri urbani alle località di riferimento per la cultura enogastronomica. Tra le città protagoniste figurano Roma, Bologna, Verona, Parma, Siena e Gubbio, dove le Masterclass hanno rappresentato un’occasione unica per scoprire le caratteristiche distintive dell’Orvieto e il suo legame profondo con il territorio umbro. Tra i momenti più significativi, ricordiamo la straordinaria Masterclass di chiusura del progetto con Ais del 26 novembre 2024 a Modena. Ma anche l’evento speciale presso l’Accademia Treccani a Roma del 17 dicembre, condotto dall’esperto Armando Castagno, che ha unito la cultura del vino alla storia italiana in una cornice di assoluto prestigio.
Il progetto non ha solo celebrato l’Orvieto come simbolo della tradizione enologica italiana, ma ha anche rafforzato il dialogo tra produttori e professionisti, stimolando un nuovo interesse verso questo vino unico. Il tour, per gli eventi in collaborazione con Ais, ha avuto due relatori di eccezione, Maurizio Filippi e Gian Luca Grimani, ambasciatori dell’Orvieto.
“Il Gran Tour dell’Orvieto ha rappresentato un viaggio non solo fisico, ma anche culturale ed emozionale attraverso la storia e la qualità del nostro vino – ha detto il presidente del Consorzio, Vincenzo Cecci – Siamo orgogliosi di aver coinvolto un pubblico così ampio e qualificato, e siamo certi che questo sia solo l’inizio di una nuova stagione di valorizzazione del nostro territorio”. “Molto importanti – aggiunge il presidente – sono state anche le iniziative di accoglienza che abbiamo riservato a giornalisti ed esperti da tutto il mondo che sono giunti a Orvieto proprio per avere un’esperienza diretta con i vini della nostra denominazione”. “Il 2024 – sottolinea ancora Cecci – è stato un anno molto complicato sotto tanti punti di vista. Le tensioni internazionali non hanno certo aiutato i mercati, anche se i nostri bianchi orvietani sono riusciti, comunque, a difendersi in questa situazione di difficoltà generale. I riscontri che abbiamo avuto, anche durante le degustazioni itineranti, sono tutti di grande apprezzamento e questi sta a significare che siamo sulla strada giusta”.