L’UNITRE – Università delle Tre Età di Orvieto propone, in avvio del mese di Novembre 2024, l’interessante percorso culturale “Meraviglie del Mondo Antico. Conversazioni Visionarie sul Genio e il Coraggio dell’Uomo”: autore e relatore l’Arch. Raffaele Davanzo. “Meraviglie del Mondo Antico”, che esordì nello scorso mese di febbraio per essere interrotto a causa di una improvvisa indisponibilità fisica di Davanzo, si articolerà in tre tappe che avranno luogo presso l’Aula del Dialogo di Palazzo Negroni (piazza Corsica, ex Tribunale di Orvieto), grazie alla splendida disponibilità della Fondazione Centro Studi Città di Orvieto. La partenza è prevista per Lunedì 4 Novembre 2024 alle ore 16.
Il corso è riservato agli Associati Unitre; per informazioni ed iscrizioni: 3387323884 (cell) e uni3-orvieto@alice.it (email).
“Ho avuto il privilegio di vedere in anteprima il materiale documentale preparato da Raffaele Davanzo per questa esclusiva esperienza culturale Unitre”, afferma in una nota il Presidente M° Riccardo Cambri, “e ne sono rimasto meravigliato: è proprio il caso di dirlo! Una ricerca accuratissima, colma di riferimenti storici, critici e filosofici, che non mancherà di sorprenderci ed entusiasmarci. Un grande dono ai soci Unitre, per il quale ringrazio di cuore, a nome dell’intero Consiglio Direttivo, l’Architetto Davanzo”.
Di seguito, programma e contenuti:
MERAVIGLIE DEL MONDO ANTICO
Conversazioni Visionarie sul Genio e il Coraggio dell’Uomo
a cura dell’Architetto RAFFAELE DAVANZO
Prima Conversazione
Lunedì 4 Novembre 2024, ore 16
DA ERODOTO AD ANTIPATRO DI SIDONE: LA DEFINIZIONE DEL CATALOGO. LA REALTÀ ARCHEOLOGICA DEI SITI
Seconda Conversazione
Lunedì 18 Novembre 2024, ore 16
LA MITIZZAZIONE DELLE MERAVIGLIE NEL RINASCIMENTO
Terza Conversazione
Lunedì 2 Dicembre 2024, ore 16
MERAVIGLIOSO, EMBLEMATICO, COLOSSALE: LE NEW ENTRY ANTICHE E MODERNE
La fortuna iconografica e simbolica delle Meraviglie del Mondo, dall’Antichità fin oltre al Rinascimento, nasce da alcune esperienze letterarie di età ellenistica: la prima è sicuramente una poesia di Antipatro di Sidone (140 a.C.), mentre l’opera De septem orbis spectaculis, teoricamente precedente perché attribuita a Filone di Bisanzio, è invece di uno sconosciuto retore della tarda antichità.
Le Sette Meraviglie si sono sempre offerte come archetipi, cioè oggetti primi, ma riprese nel corso dei secoli estendendone le caratteristiche con l’assunzione di nuove forme, anche con numerose varianti alla lista. Quindi le possiamo considerare fondamentalmente come un modello speculativo che diventa utopia letteraria: e solo a partire dal Cinquecento la serie subì un processo critico di approfondimento, con una ricostruzione oggettiva di stampo archeologico.
Il primo a operare in tal senso fu Pirro Ligorio, che confrontò i racconti degli storici antichi nel suo libro sulle Antichità, e inserì molte immagini provenienti dalle Meraviglie in suoi progetti, come in alcune fontane di Villa d’Este; alla sua ricostruzione letteraria si accompagnarono presto le prime rappresentazioni figurative, come la famosa serie di incisioni di Marteen van Heemskerck (1570), seguita dalle rese iconografiche di Martin De Vos, di Antonio Tempesta, di Franciscus van Aelst e infine di Pierre Valleran.
Le Meraviglie del Mondo esprimevano fin dal loro comparire dei veri concetti di bellezza e ardimento, che volevano insieme celebrare le capacità costruttive umane, ed esprimere un’idea di universalità, esibendo cioè i due non più opposti caratteri della permanenza e del divenire. Grazie a ciò sono state sempre presenti nell’immaginario collettivo, pur essendo andate tutte distrutte nel tempo, eccetto la Grande Piramide. Interessante verificare come il Colosso di Rodi sia stata l’ultima Meraviglia a essere costruita, e la prima ad andare distrutta!
Il corso si articolerà in tre conversazioni: nella prima si esamineranno le Sette Meraviglie classiche, e ognuna sarà descritta tramite i riferimenti letterari e mitologici relativi al periodo antico, curando anche le Storie connesse (come la regina Artemisia che beve le ceneri di suo marito Mausolo, da lei seppellito appunto nel Mausoleo di Alicarnasso: storia che tanti spunti ha dato agli artisti). Nella seconda conversazione invece si considereranno tutte le interpretazioni successive, dal Medioevo fino al periodo Barocco, e specialmente le ricostruzioni di grandi incisori ed architetti, comprese le citazioni in opere davvero realizzate. Infine nell’ultima lezione si darà spazio anche alla fantasia, enumerando altre Meraviglie dell’antichità citate da molti autori (che sembra in tutto raggiungessero il numero di 19!). E poi, a conclusione, un passaggio ai nostri giorni, col tentativo di enucleare Le Sette Meraviglie del mondo moderno, cioè tutte quelle opere costruite dopo il periodo ellenistico: a cominciare dal Colosseo, fino alla statua del Redentore a Rio de Janeiro.