ORVIETO – Con 11 voti contrari – sindaco Tardani, Stefano Olimpieri, Matteo Panzetta, Beatrice Casasole, Anna Celentano e Gionni Moscetti (Lista Roberta Tardani Sindaco), Davide Melone, Massimo Perali e Sabrina Mandolini (FdI), Federico Fontanieri (Lega), Evasio Gialletti (FI) – e sei favorevoli – Stefano Biagioli e Mauro Caiello (Biagioli per il Bene comune), Cristina Croce e Federico Giovannini (Pd), Roberta Palazzetti (Proposta Civica) e Daniele Di Loreto (Misto) – il consiglio comunale di Orvieto nella seduta del 30 settembre ha respinto la mozione in merito all’istituzione del Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale presentato dal consigliere comunale Daniele Di loreto. “Incomprensibile il motivo per cui la Sindaca Tardani ha respinto la mozione e sorprendente è stato il voto unanime della maggioranza. Peccato, un’occasione persa per la città”, ha commentato Di Loreto nello spiegare le funzioni del garante comunale.
“Si tratta di una funzione istituzionale territoriale, che ha come compito quello di garantire il rispetto dei diritti di tutti coloro che, a diverso titolo, si trovano nella condizione di privazione della libertà personale: i detenuti, le persone in stato di arresto, le persone sottoposte a trattamento sanitario obbligatorio e quanti si trovano ricoverati presso residenze sanitarie e sono spesso incapaci di intendere e di volere” ha detto.
“Il Garante ha ampi poteri: verifica le condizioni di trattamento, attiva le autorità competenti, interviene per la tutela delle persone. Il Garante è un’istituzione nazionale che ha una rete presso regioni, province e comuni. Attualmente sono 65 i comuni che si sono dotati di questa figura, che in ambito comunale svolge spesso anche una funzione di sostegno alle politiche sociali. Il Garante comunale è nominato dal Sindaco o dal Consiglio comunale, ha un mandato a termine, è una funzione gratuita ed è incompatibile con quella di Consigliere comunale” .