Di Claudio Lattanzi
Saranno le temperature africane di questi giorni o forse una questione di stile. Sta di fatto che il sindaco di Orvieto Roberta Tardani vive sempre con un certo fastidio e con una evidente diffidenza e insofferenza il fatto che qualcuno, soprattutto se in forma associata, dimostri interesse nell’occuparsi della cosa pubblica. Invece di accogliere con soddisfazione il fatto che, per fortuna, ci siano cittadini disponibili ad investire parte del proprio tempo nel prendersi cura di questioni sociali serie, la prima cittadina e i suoi collaboratori stanno sempre sulla difensiva e con atteggiamento prevenuto, a volte delegittimando queste iniziative, molto spesso attribuendo a questi uomini e donne la malafede di voler in realtà perseguire obiettivi strumentali e politici. E’ successo quando un suo assessore definì studiosi improvvisati i ricercatori dell’associazione Cittadinanza, territorio e sviluppo e “soliti soloni” i promotori dell’altra associazione Abitare Orvieto. Due realtà entrambe benemerite e preziose, ma evidentemente potenzialmente disturbanti per chi ha una concezione molto particolare dei doveri istituzionali. Tutte istanze, quelle portate avanti da queste associazioni, sollevate da semplici cittadini a dimostrazione di come la politica sia stata finora incapace di fornire risposte soddisfacenti in vari ambiti. Il marchese del Grillo, insomma, va bene al cinema.
Adesso al neo costituito comitato per la Salute pubblica viene riservato lo stesso trattamento pregiudiziale, di sospetto e diffidenza. “Non sfuggirà a nessuno -il commento del sindaco-che alle porte c’è un’importante scadenza elettorale e il rischio che il tema della salute dei cittadini possa essere utilizzato come arma politica è già purtroppo evidente. Per queste ragioni se c’è veramente la volontà comune di affrontare la questione con serietà e senso di responsabilità non c’è alcun bisogno di fughe in avanti o tantomeno di comitati dal sapore elettorale” ha detto, facendo intendere quello che pensa. Roberta Tardani dovrebbe forse imparare a mostrare un pò più di rispetto per i singoli cittadini che non vogliono delegare tutto alla politica e sono pronti ad esercitare un sano senso civico. Di più. Dovrebbe ringraziarli. Anche perchè se c’è qualcuno che ha cavalcato la situazione malmessa della sanità orvietana è proprio l’attuale sindaco. Ai tempi del centrosinistra, da esponente di Forza Italia, si battè per istituire una commissione comunale sulle liste d’attesa ospedaliere. Che c’era di più strumentale di un politico di destra che guida una commissione del genere con Regione e Comune amministrate dalla sinistra, a voler seguire il suo stesso retropensiero? Svolse con dignità il suo incarico e nessuno si sognò di nutrire sospetti e mancarle di rispetto, accusandola di strumentalizzare la questione sanità. Tutte le iniziative in ambito pubblico sono legittime e gettare discredito su quelle altrui fa molto pensare a quel modo di dire del “gatto male usato” che ben conoscono gli orvietani di una certa età.
“Ciascun dal proprio cuor l’altrui misura” diceva del resto il poeta, ma per un primo cittadino che ha vinto le elezioni per il rotto della cuffia ed è circondata da un dissenso forte come nel suo caso, evitare qualche prova di arroganza e darne invece di sincero dialogo sarebbe innanzitutto una dimostrazione di saggezza e intelligenza.