Che gli esponenti di punta dell’amministrazione politica di Orvieto attualmente in carica avessero, politicamente, un senso del pudore da non prendere come riferimento, ho avuto motivo di considerarlo in più di un’occasione. Ma quando si arriva in campagna elettorale, per taluni, il senso del pudore perde ogni misura e deborda senza remora. Mi riferisco alle dichiarazioni, sui social richiamando il programma elettorale del centro destra, con le quali si fa intendere quanto l’attuale amministrazione politica cittadina avrebbe già attuato in questi 5 anni, relativamente alla tutela ed al benessere degli animali.
Cito testualmente dal loro programma elettorale: “Nell’ottica di una città amica degli animali saranno sviluppati e potenziati i progetti avviati in questi anni con associazioni e cittadini di informazione e sensibilizzazione sul benessere degli animali e su una virtuosa convivenza ma anche interventi strutturali per l’ampliamento dell’area di sgambamento di via Postierla e la realizzazione di nuove aree a Orvieto scalo (di prossima realizzazione), Ciconia e Sferracavallo”. Di tutte queste affermazioni non è vera nessuna, tranne la prossima realizzazione di 1 sola area di sgambamento cani ad Orvieto scalo (tra l’altro un di cui della mia mozione approvata all’unanimità in consiglio comunale nel 2020).
Quello che c’è di vero invece è che l’amministrazione comunale uscente, in 5 anni ha portato indietro di almeno 20 anni il rapporto uomo-animale ad Orvieto:
1) ha chiuso il canile sanitario per farne un laboratorio delle corate suine.
2) ha trasferito i randagi del Comune di Orvieto a Castelgiorgio.
3) ha eliminato dal bilancio il mutuo di 260.000€ per la realizzazione del 1° stralcio di adeguamento normativo del canile.
4) non ha attuato la campagna di comunicazione contro il randagismo, né a favore delle adozioni, né quella di educazione civica alla importanza delle sterilizzazione.
5) non ha ritenuto che il Comune potesse realizzare un cimitero per animali.
6) non ha destinato 1 centesimo a sostegno dei gatti randagi, attraverso i responsabili di colonie feline.
7) non ha realizzato, tantomeno previsto né programmato, né le oasi feline né il gattile comunale.
8) non ha sporto denuncia contro ignoti né si è costituita parte civile per i reiterati fenomeni di avvelenamento di gatti di colonia.
9) non ha strutturato un rapporto di sostegno sul territorio e di collaborazione tra polizia locale e guardie zoofile.
10) non ha voluto trovare 1 ettaro di terra per realizzare, e nemmeno prevedere, il nuovo parco-canile in un territorio comunale di 281 km/quadrati.
Punti di vista? Forse, ma tutto documentato, dimostrato e dimostrabile con atti pubblici e carte alla mano. Adesso mi viene da ridere se penso a quando il sottoscritto consigliere veniva anche “bacchettato” in consiglio comunale, dichiarando che, in una mia interrogazione, io omettevo un articolo di una legge sulla competenza decisionale di realizzazione del canile sanitario (che è dei Comuni) mentre venivo “redarguito ed edotto” essere della Regione ed Asl veterinaria. Peccato però che il mio accesso agli atti presso la direzione sanitaria della Asl 2 veterinaria di Terni dimostrò esattamente che era vero ciò che sostenevo io, e che sapevo già.
Le bugie hanno le gambe corte. Chi, consapevolmente nella vita privata, non dice la verità, distorce la realtà a proprio piacimento od interesse. Meno credibile però è chi non dice la verità in un ruolo pubblico, capisco ma non condivido, per scarsa informazione o per la necessità di mettere “una toppa” ad un operato perlomeno “distratto”. Peccato anche che l’amministrazione uscente avesse pure il vantaggio di un consigliere di maggioranza che certe cose le diceva, le rilevava, tentava di indirizzarle e spiegarle ad essa, mai ascoltato.
Come in premessa a questa mia nota, capisco le logiche da campagna elettorale, ma è veramente rimarchevole sentire affermare: “…in questo percorso abbiamo anche perso qualche pezzo, forse perché non hanno compreso la responsabilità di governare… oltre le aspettative personali… le ambizioni personali…”.
No.
Qualcuno non si è perso.
Semmai, senza ambizioni personali, si è ritrovato nella propria dignità ed orgoglio, comprendendo perfettamente con chi aveva a che fare. Sempre in campagna elettorale, certamente su questo tema specifico, quando scarseggiano fatti oggettivi ed argomentazioni che possano avvalorare il proprio operato, si racconta e poi si denigra l’altro, l’avversario, il nemico civico/politico.
Ma io, per esempio, non ci sarò più.
Perciò, non sono certamente questi i presupposti né la condotta che io possa consentire a chi dovrebbe ricevere il mio sostegno, un mandato per guidare nuovamente la città nella quale vivo, voglio vivere e soprattutto pretendo di farlo, rispettando sì gli animali ma anche e soprattutto le persone.
Domani sì, da libero cittadino.