Adesso che la tornata elettorale è conclusa confermando l’attuale Sindaca Tardani e la giunta di centrodestra per soli 164 voti, e che sono stata chiamata in causa da più parti come colpevole di un mancato rinnovamento, voglio chiarire quanto è accaduto, rispondere alle molte domande (accuse) a noi rivolte e condividere alcune riflessioni che possono essere utili per costruire il futuro. La lunga campagna elettorale inizia ad ottobre, con la ricandidatura della Sindaca Tardani e la mia proposta di candidatura alla città. La mia non è una proposta contro qualcuno ma per la città: per riportare al centro le esigenze dei cittadini (a partire dai servizi) e per invertire il declino economico e occupazionale di Orvieto ormai in atto da anni. Mi sono quindi proposta come catalizzatore aperto ad aggregare forze civiche, associative e partitiche che condividessero gli stessi obiettivi. La nostra campagna elettorale si sviluppa quindi su temi, incontri e confronti incentrati su cosa e come cambiare. Il voto dell’8 e 9 giugno mette in luce due aspetti.
Da un lato vi è la volontà di quasi la metà degli elettori di continuità nell’attività amministrativa del centro destra. Dall’altro emerge una richiesta di cambiamento da parte di una larga componente civica di oltre 2800 elettori (Proposta Civica e Nova) che evidentemente non trova nel centro sinistra una sufficiente risposta a questa loro esigenza. Questa difficoltà di vedere il centro sinistra come forza portatrice del cambiamento si conferma al ballottaggio dove 1500 voti ‘civici’ sono affluiti nel centro sinistra ma piu’ di 1300 si sono astenuti. Forse sarebbe opportuno capire le ragioni dell’astensione di 1300 elettori civici che avevano votato per il cambiamento, prima ancora di concentrarsi sui 164 voti mancanti per la vittoria del centro sinistra.
E adesso veniamo a noi di Proposta Civica e rispondiamo ad alcune domande.
1. È colpa di Proposta Civica e dei civici se il centro destra ha vinto ancora?
No. Credo che in nostra assenza, il centro destra molto probabilmente avrebbe vinto al primo turno come da previsioni. Come evidenziano i dati elettorali, sia al primo che al secondo turno, una larga parte di elettorato pur desiderosa di cambiamento non ha riconosciuto questo ruolo al centro sinistra.
2. Sarebbe cambiato l’esito del ballottaggio se avessimo deciso per un apparentamento o supporto esterno? Perché’ non lo abbiamo fatto?
Difficile rispondere sull’esito del ballottaggio, visto che il nostro elettorato si presentava civico e trasversale. Non lo abbiamo fatto, dopo una difficile e travagliata discussione interna, perché la maggioranza di noi non credeva nella possibilità, in caso di vittoria, di poter incidere veramente nel cambiamento della città in una posizione di isolamento all’interno del centro sinistra e in totale assenza di un percorso di convergenza su temi e squadra.
3. Avete avuto contatti o tentato accordi con il centro sinistra?
Il nostro confronto con il centro sinistra è iniziato a novembre. Ma da allora l’unica richiesta ricevuta è stata quella del ritiro della mia candidatura. Anche la nostra richiesta di sederci al tavolo del cosiddetto campo largo è stata subordinata a questa condizione. Solo dopo gli esiti del primo turno, ci viene proposto dal PD un accordo che, anche in assenza di un vero percorso di avvicinamento e discussione, ci sembra garantire una possibilità di cambiamento della città in caso di vittoria. L’accordo si fonda su un sostegno da parte di entrambe le forze civiche e su una Giunta fondata sulle competenze. L’accordo, nonostante tutte le rassicurazioni, salta. Noi di Proposta Civica accettiamo, ma Nova lo respinge in assemblea. Questa è l’unica proposta d’accordo presentata e discussa.
4. Esiste ancora Proposta Civica e cosa farà?
Proposta Civica esiste, opererà come associazione politica e continuerà a lavorare dentro e fuori il Consiglio Comunale con gli stessi obiettivi e lo stesso approccio propositivo e inquisitivo che abbiamo tenuto durante la campagna elettorale. Ovviamente gli eventi delle ultime settimane hanno creato defezioni e causato l’uscita di 8 su 33 membri tra candidati e delegati di lista tra cui il nostro secondo consigliere. Spetterà a lui decidere se rimanere in Consiglio e come operare. Per ciò che mi riguarda, io ci sono e ci sarò con tutta la convinzione di chi crede che un percorso di cambiamento vero della città può partire anche dai banchi dell’opposizione e con la speranza che lo stesso pensiero sia condiviso e attuato anche da chi mi siederà accanto.
Mi sono messa a servizio della città otto mesi fa, credo di aver dimostrato di farlo con tutta me stessa e con tutte le mie capacità ed energie. Non mi tirerò indietro ora. Le elezioni sono concluse. Le polemiche e le accuse spero lasceranno il posto alle riflessioni. Adesso è tempo di lavorare per il futuro della città.
Roberta Palazzetti