In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, il Partito Democratico di Orvieto, rinnova il suo impegno a contribuire affinchè ogni donna e ogni ragazza possa godere dell’intera gamma di diritti e libertà che le spettano. Anche nella nostra città, nelle nostre frazioni urbane, nei borghi e nel territorio le donne e le ragazze apportano ogni giorno contributi straordinari in tutti i campi dell’attività umana, come l’imprenditoria, l’artigianato, la libera professione, l’istruzione, lo sport, l’arte, la scienza, l’agricoltura, la genitorialità e la governance. Senza questa loro vitale energia sicuramente le nostre comunità, le nostre famiglie e le nostre economie non sarebbero sicuramente le stesse.
Eppure le donne, troppo spesso, continuano a dover lottare per ribadire la loro parità. Viene troppo spesso negata loro la promessa costituzionale della rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. La qualità della vita delle donne nella società, come quella di tutti i soggetti sistematicamente oppresse, è la cartina di tornasole dello stato di salute delle nostre società.
Non esiste giustizia se esiste oppressione. Sappiamo che quando le Istituzioni e la Politica investono nelle donne, nelle ragazze, nella tutela delle soggettività marginalizzate e nella loro emancipazione e piena realizzazione lo fanno decidendo di mettere in campo politiche inclusive che beneficiano tutte e tutti.
Con questa convinzione vorremmo porre l’attenzione sulla condizione attuale del nostro Consultorio Familiare dove dal mese di Novembre 2023 non possono essere forniti alcuni dei servizi di base della struttura in mancanza della figura del medico ginecologo. Il Consultorio è luogo centrale per la promozione della salute di un territorio, ed è luogo di prevenzione dove tutte le soggettività che ne necessitano vengono assistite e curate in ogni periodo della loro vita. È il servizio di elezione per l’applicazione della Legge 194/78 che da’ la possibilità non solo di poter “scegliere” ma anche, nel difficile momento della decisione, di essere tutelate, accompagnate e garantite sia dal sistema sanitario pubblico, sia dalle leggi dello Stato.
Per questo è importante ricordare l’urgenza del nostro consultorio e della necessità di un ginecologo “professionalmente laico” che, grazie a particolari certificazioni di sua competenza, possa sostenere ed integrare l’importantissimo lavoro delle professioniste ostetriche e del sostegno psicologico anche nel garantire la prescrizione di contraccettivi ormonali. Il Consultorio è parte di una rete di servizi territoriali che la politica e le istituzioni devono impegnarsi per valorizzare, sostenere e rafforzare perché quando non è possibile dare un aiuto completo alle nostre donne, ai nostri adolescenti nella loro educazione sessuale ed affettiva si deroga al diritto alla salute fisico, psichico, e sociale, al diritto all’accesso alle cure e alla sanità pubblica di ognuno di noi.
Vorremmo che il nostro territorio tornasse ad essere operativo totalmente quanto prima, che la rete dei servizi possa diventare quanto più capillare evitando la dispersione dei percorsi di cura delle donne del territorio che, nell’esperienza della gravidanza, finisco per scegliere punti nascita diversi da quello di Orvieto.
Anche il diritto alla salute del corpo delle donne è strumento per lo sviluppo olistico ed integrato di un territorio dove deve, nell’esercizio pubblico della sanità, devono tornare i cittadini e non soltanto la presunta efficienza e la centralizzazione delle governance. Anche e non solo per questo le donne vanno ricordate e celebrate tutte l’anno.
Anche quelle ucraine, la madri, le sorelle e le compagne e le vittime del massacro del festival Supernova, le donne palestinesi che vivono un regime di apartheid e di genocidio. Vanno ricordate le donne afgane, il cui destino rischia tristemente di passare di moda, le donne dello Yemen testimoni di uno dei più grandi genocidi dell’epoca moderna, le donne di Buea e Bamenda che da decenni sono baluardo nella guerra del NOSO in Camerun, le donne e bambine che hanno sofferto delle manifestazioni del terrorismo con Boko Haram, le figlie di Makale violentate da decenni nel Tigray. Le giovani studentesse a cui il nostro Paese ha voluto rispondere con i manganelli perchè manifestavano per la Pace. Le donne sono combattenti silenziose di una storia passata , sono protagoniste dinamiche del presente, e sono custodi del futuro anche quando decidono o non possono essere madri. Buon 8 marzo.
Partito Democratico ORVIETO