“Ancora una volta, ‘il solito’ consigliere comunale dell’attuale maggioranza, si diletta sui social con esternazioni e provocazione, che più o meno velatamente, rimandano al punto più basso della nostra storia passata. ‘Primavera di Bellezza’: una frase, a suo dire, utilizzata per celebrare la Primavera, per antonomasia sinonimo di risveglio, di nuovo, di fioritura, di colori e quindi proprio di Bellezza.
La Primavera è la fine del nero, del cupo, una nuova stagione, è la conferma visiva e tangibile del cambiamento, più esattamente del rinnovamento, di una nuova ripresa. In questo risiede e si percepisce la Bellezza. È percepita dagli artisti, dai poeti, dai musicisti, che dal Rinascimento (ed anche prima) hanno celebrato questa stagione con grandi opere, fino alle più umili persone, che con varie manifestazioni, testimoniano da sempre l’entusiasmo di fronte ad un nuovo suo riproporsi.
Una persona senza malizia utilizzerebbe pertanto tale frase, per indurre riferimenti alla natura, all’arte, insomma a qualunque espressione sana, costruttiva e armonica. Una persona che rappresenta le istituzioni, il 21 marzo, non avrebbe mai utilizzato questa frase, non a caso così come costruita, salvo aver voluto richiamare alla memoria, periodi storici, situazioni e ricordi, nei nostri anziani purtroppo ancora vivi, che tutto hanno prodotto, fuori che il Bello.
Ps. Estrapolare parole da “Giovinezza”, inno fascista dal 1925, è ancora più grave se fatto alla vigilia dell’Anniversario delle Fosse Ardeatine e in prossimità dell’80esimo del 29 marzo, il giorno dell’Eccidio di Camorena, un simbolo di unità per la nostra città di Orvieto.
…grave sarebbe allo stesso modo, la non presa di distanza dell’Amministrazione Comunale e del sindaco Tardani. Ci auguriamo che avvenga presto”.
PCI – Federazione di Orvieto