ORVIETO – “Le modifiche più rilevanti introdotte al Piano regolatore generale vanno ad aggiungere flessibilità all’utilizzo di importanti contenitori della città, sanando peraltro evidenti incongruenze emerse, e limitano il proliferare di attività ricettive extralberghiere in situazioni non compatibili con il decoro del centro storico”. Il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Mario Angelo Mazzi, commenta l’approvazione in consiglio comunale delle controdeduzioni alle osservazioni alla variante del Piano regolatore generale – Parte operativa.
“Durante la fase di verifica strutturale e impiantistica al Palazzo dei Sette, indicato da questa amministrazione comunale quale nuova sede del Corteo storico – spiega – i tecnici incaricati hanno riscontrato non solo che la struttura non ricadeva nella zona A2 ‘Complessi speciali storici e monumentali’, come gli altri edifici di pari pregio della città, ma anche che le destinazioni interne non prevedevano quelle già esistenti. Pertanto il Palazzo dei Sette è stato riportato in zona A2 prevedendo anche la destinazione a deposito.
Questo in virtù del confronto con l’associazione Lea Pacini e dell’obiettivo condiviso di avere una sede in cui i costumi, nel rispetto delle regole, possano essere valorizzati ed esposti al pubblico ma logicamente anche immagazzinati. Questa incongruità ci ha portato a fare una ricognizione su tutti gli immobili del Comune per vedere se le destinazioni esistenti fossero quelle contemplate dal Prg ed è emerso, per quanto riguarda ad esempio la ex Piave, che non era prevista la destinazione principale, ‘Servizi generali’, vale a dire per funzioni di caserma, protezione civile e sicurezza. Un limite che andava colmato”.
“Le scelte e le decisioni di questa amministrazione – continua il vicesindaco – vanno a contrastare la tendenza che c’è stata negli anni scorsi a soffocare le cose vere della città inseguendo ipotetici obiettivi che non hanno possibilità concreta di attuazione. Così il Palazzo dei Sette, detto ‘delle mostre’, che per mancanza reale di utilizzo, dovuta alla carenza di fondi e alla scarsa attrattiva a livello nazionale, si era trasformato in un magazzino abusivo dove nel corso degli anni si sono lasciati abbandonati gli arredi di Maoloni e del palazzo comunale.
Inserire il Corteo storico, espressione delle potenzialità artigianali della città e traccia vincente della sua storia secolare, aprendolo al pubblico e costruendo dei corsi di formazione, può far diventare invece il Palazzo un museo vivente al centro della città.
Altro magazzino effettivo non dichiarato – prosegue – è la ex caserma Piave, divenuto tale perché ogni volta che si nomina diventa oggetto di fantasiosi utilizzi. Fantasiosi perché in 22 anni si sono percorse tutte le strade possibili per il suo utilizzo senza poter giungere a nulla di concreto se non a soluzioni di vendita con sviluppi sicuramente pericolosi. Aver introdotto fra le possibili utilizzazioni anche quelle pubbliche e sulla sicurezza è quindi un valore aggiunto a tutto ciò che di concreto si può realizzare, naturalmente in maniera organica e con un progetto complessivo al quale questa amministrazione ha lavorato seriamente in questi anni, partendo da basi concrete e sviluppando soluzioni praticabili che hanno bisogno di continuità per essere condotte in porto. Il problema di questa città è stato lo stare fermi inseguendo visioni che non hanno possibilità di attuazione. Una stasi che questa amministrazione ha voluto interrompere dando impulso alle scelte su suoi principali contenitori, dall’ex ospedale al Palazzo dei Sette, e alle future decisioni sull’ex Piave”.
“Altra importante norma introdotta – aggiunge – frutto del confronto con le associazioni di categoria e di un obiettivo voluto e condiviso dall’amministrazione, è quella che sospende nel centro storico il rilascio dei titoli abitativi per il cambio di destinazione d’uso dei piani terra degli edifici a residenza. Ultimamente infatti in commissione urbanistica sono arrivate numerose richieste per tramutare garage e magazzini in attività extralberghiere. Grazie al contributo delle associazioni, quindi, con questa modifica subito in vigore, si pone un limite alle situazioni che configgono con il decoro della città, in attesa di predisporre a breve un regolamento che preveda la zonizzazione del centro storico individuando le aree dove è possibile e quelle dove non è possibile effettuare il cambio di destinazione d’uso per strutture ricettive”.