Da giovani orvietani, innamorati di Orvieto e del nostro territorio, ci sembrava giusto porre delle doverose riflessioni in merito al nostro futuro. Nei giorni scorsi abbiamo letto una lettera di nostri coetanei, i quali – rivolgendosi a personaggi della politica locale – chiedevano di riaccendere speranza per l’avvenire della nostra città. Non entrando nel merito di battaglie politiche che non hanno nulla a che fare con questo intervento, crediamo che quella sia una versione forzatamente parziale e ci sentiamo di rappresentare, invece, l’Orvieto che crede nelle prospettive di crescita del territorio di cui in questi anni così difficili si sono finalmente gettate delle basi concrete in tutti gli ambiti.
Siamo ragazzi e, in quanto tali, pensiamo che ognuno di noi possa costituire un tassello importante nel determinare non solo il proprio futuro, ma quello della comunità tutta. Associazionismo, sport, cultura, eventi e imprenditoria rappresentano solo alcune delle molteplici possibilità per mettersi in gioco come giovani cittadini.
Crediamo sia giusto vivere la città a 360º gradi, “sporcarsi le mani” e operare fattivamente per il bene comune. Quello che noi e molti altri nostri amici facciamo quotidianamente nelle associazioni che contribuiamo a far vivere, nelle imprese in cui lavoriamo, nelle professioni che svolgiamo.
Orvieto è una città ricca di storia, di cultura e di opportunità. Opportunità che devono essere colte, ma anche create mettendosi in gioco. Troppo spesso si parla di assenza di possibilità e di progetti di sviluppo per le giovani generazioni nel nostro territorio ma si preferisce limitarsi alle manifestazioni del malessere piuttosto che agire o, ancora peggio, per ragioni politiche, negare o snobbare iniziative, progetti e processi che vanno in quella direzione.
Pertanto reputiamo giusto rompere questa visione pessimistica che viene raccontata e che non può appartenere a ragazze e ragazzi che amano la città e credono nel futuro, cercando di ribadire in maniera chiara quanto sia importante il contributo di tutti nel determinare quello che sarà partendo da quanto di buono è stato fatto. C’è una strada che è stata tracciata e che merita secondo noi di essere percorsa.
Non abbiamo la presunzione di sostenere come verità assoluta la nostra idea, ma crediamo nelle persone e cerchiamo di impegnarci investendo risorse umane nel segno di una progettualità, auspicando che tanti altri giovani coetanei possano fare lo stesso. Qualcuno avrebbe detto che “siamo gli artefici del nostro destino” e noi non possiamo che esserne d’accordo.
Federico Giulivi
Riccardo Montefiore
Ferdinando di Genua
Lorenzo Mocetti
Massimiliano Bottoni
Lorenzo Biagioli
Christian Iannone
Chiara Mogetti