Sabato 3 febbraio alle 11 presso l’Auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, si aprirà la mostra permanente dedicata all’artista Pier Augusto Breccia (1943-2017). La mostra è molto più di una galleria d’arte, è un viaggio entusiasmante attraverso il genio di un artista che ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia dell’arte. Chiunque si avventuri in questo spazio espositivo scoprirà un mondo di emozioni, ispirazione e bellezza, celebrando il talento senza tempo di un maestro che continua a catturare i cuori degli amanti dell’arte di ogni generazione.Pier Augusto Breccia nasce a Trento il 12 Aprile 1943 e si trasferisce a Roma in età giovanile. Dopo la maturità classica e gli studi in Medicina, nel 1967 è il primo laureato nella neocostituita Università Cattolica.
Dopo la laurea, la sua passione per la cardiochirurgia lo porta a Stoccolma, presso l’università del prof. Björk,
inventore della valvola cardiaca artificiale e nel 1979 diviene Professore Associato e docente in Chirurgia Generale al Policlinico Gemelli di Roma. Nel corso degli anni Settanta, Breccia esegue oltre mille interventi a cuore aperto e pubblica più di cinquanta articoli in riviste mediche ma, all’apice della carriera scientifica e ospedaliera, scopre in modo del tutto casuale un inaspettato talento disegnativo ed in pochi anni elabora una “cifra pittorica” del tutto personale che lo porta a lasciare la professione medica. La formazione artistica di Breccia è un’esperienza di scienza e una “palestra di umanità” che l’artista sente continuare nell’arte come “un nuovo ramo di uno stesso albero”. Nell’arco del suo percorso artistico riscuote grande successo sia in Italia che all’estero, in particolare negli Stati Uniti, dove vive e lavora per quasi 15 anni.
Nel suo manifesto artistico-filosofico del 2003, “Introduzione alla pittura ermeneutica”, Breccia inaugura “un altro modo di intendere l’arte”, cioè un invito ad entrare in uno spazio che lascia libero lo spettatore di interpretare il mondo non come cosa ma come parola. Dopo alcuni anni di malattia che lo costringono a ridurre gli impegni artistici, muore il 17 novembre 2017 al Policlinico Gemelli, in quello stesso reparto in cui quarant’anni prima era stato un pioniere della cardiochirurgia. Nella sua esperienza di artista, iniziata poco prima dei quaranta anni, Breccia ha effettuato circa ottanta mostre personali tra Europa, Stati Uniti e Russia.