Proseguono le iniziative del Coordinamento Orvietano per la Palestina a sostegno della martoriata popolazione di Gaza e contro il criminale genocidio messo in atto dal governo israeliano, che in 136 giorni di attacchi indiscriminati su case, quartieri, città, infrastrutture, ospedali, scuole, luoghi di culto – in spregio a qualsiasi convenzione internazionale e senza dimenticare gli oltre 70 anni di occupazione dei territori palestinesi – ha causato circa 30.000 morti, dei quali oltre il 40% sono minori che continuano a sperimentare orrori indicibili, tra cui ferite che stravolgono la loro vita, ustioni, malattie, cure mediche inadeguate e la perdita dei genitori e di altre persone care. I bambini stanno pagando il prezzo più alto: circa 9.000 quelli uccisi e altre migliaia feriti o ancora sotto le macerie. Chi si è salvato è costretto a fuggire ripetutamente, senza un posto sicuro dove andare.
Sabato 24 febbraio alle ore 17:30 ad Orvieto presso l’Atrio del Palazzo dei Sette, presenteremo il libro “Come si liquida un popolo. La «normalizzazione» dell’attivismo pro-Palestina in Italia”.
Dialogheremo con l’autrice Diana Carminati, e tratteremo di documenti originali tratti da una esperienza ventennale nell’attivismo italiano ed europeo di solidarietà con la Palestina, testimonianze, analisi di autori internazionali, ricerche sulle attività delle amministrazioni regionali per accordi economici, culturali e militari con Israele. L’obiettivo è rispondere ad alcuni nodi irrisolti sulla «questione israelo-palestinese» ma soprattutto ci domanderemo perché continua la resistenza armata dei giovani palestinesi e perché la soluzione «due Stati per due popoli» sia divenuta soltanto uno slogan sempre più irrealizzabile.
L’autrice: già docente di Storia dell’Europa contemporanea all’Università di Torino. Direttrice nel 1995-1998 del Cirsde (Centro Interdipartimentale di Ricerche e Studi delle donne e di Genere) presso l’Università di Torino. Dal 2003 al 2006 ha seguito progetti a Gaza City con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Comune di Torino e l’Associazione Almaterra. Dal 2006 fa parte del gruppo ISM-Italia, e ha curato attività culturali sulla questione israelo-palestinese. Nell’ultimo decennio ha scritto, con Alfredo Tradardi ed Enrico Bartolomei, Gaza e l’industria israeliana della violenza (DeriveApprodi 2015) e Esclusi. La globalizzazione neoliberista del colonialismo d’insediamento (DeriveApprodi 2015).
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