di Renato Piscini
Gentili candidati alle amministrative di questa città,
credo che una salutare presa di coscienza dello status delle amministrazioni comunali tutte, compresa la nostra, e delle dinamiche insite tra la gente, oramai stanca e perplessa di fronte ai continui sussulti della politica, deve indurvi a cambiare le parole e le operatività del vostro proporvi e cammino elettorale. Dovrete abbandonare le caselle precostituite, aprire le stanze chiuse dei vostri adepti, immaginare un possibile riassetto dei protagonisti stessi (tutti voi), per un’operazione di sanità pubblica verso il bene comune.
Stiamo rischiando l’impasse democratico e l’evoluzione delle società in cui viviamo, avallato dagli schemi mondiali in subbuglio, dall’insicurezza degli Stati su come agire, dalla reale, in molti casi, impreparazione di dirigenti e politici, che inesorabilmente stanno tempestando i cittadini sempre più insicuri del loro futuro specie delle nuove generazioni. Nessuno è primus inter pares nella concertazione, nella chiarezza delle proposte e programmi, nel proporsi ai cittadini al di là della provenienza, nessuno in partenza è migliore degli altri.
Pertanto una sana concertazione tra voi sarebbe quanto meno un segnale democratico e di attaccamento alle istituzioni che i cittadini elettori apprezzerebbero. Evitate, per adesso, di fare ammucchiate e seminari di parte per giocare a braccio di ferro, vecchia politica, fine e parametrata al proprio interno, Mettetevi in gioco senza preoccuparsi di limiti programmatici o di forza elettorale ad horas, date prova di solidarietà culturale e voglia di democrazia. Altrimenti si rischia di creare truppe cammellate senza valori o visione, armati di livore personale o di amori interpersonali fine a se stessi che finiscono il tempo delle elezioni, come sempre avviene.
Segnali che le cose non stanno per niente su questa traccia ce ne sono, e questo è un male per la città, per gli elettori, per le nuove generazioni, ma soprattutto per voi stessi. Conoscere i propri limiti e avere la certezza delle proprie idee, come ideali, nel valore democratico comune, è la forza con cui vi potete parlare.