Per non dimenticare è il titolo dell’incontro con la scrittrice Lia Levi, organizzato per venerdì 26 gennaio alle ore 17 presso la Sala Auditorium Gioacchino Messina, nel Palazzo Coelli della Fondazione Cro, Piazza Febei 3. L’organizzazione è dell’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi e di Demea Eventi Culturali, in occasione del Giorno della Memoria. L’evento, patrocinato dal Comune di Orvieto, si avvale della collaborazione di varie associazioni, quali il Club “Amici della Stampa”, questo Istituto Storico Artistico Orvietano, Unitre Orvieto e A.Ge., nella convinzione dell’importanza di fare rete, specialmente in circostanze di grande spessore come questa. Il Maestro Riccardo Cambri con le struggenti note della sua fisarmonica aprirà il pomeriggio e introdurrà il monologo “16 ottobre 1943” scritto e recitato da Gilda Pascucci.
Durante questo incontro, in un dialogo condotto dalla giornalista Beatrice Curci, si potrà conoscere la storia di questa straordinaria scrittrice della memoria. La mattina dello stesso 26 gennaio, nell’Aula Magna della Scuola “Luca Signorelli”, la signora Levi incontrerà oltre 300 ragazzi che le porgeranno domande dettate dalla suggestione della lettura di due testi: “Una bambina e basta” e “Ciascuno accanto alla sua notte”..
Il titolo “Per non dimenticare” – affermano gli organizzatori – potrebbe sembrare poco originale, ma mette in luce efficacemente l’essenza dell’iniziativa. Occorre coltivare la memoria, tanto più preziosa quanto più il tempo, trascorrendo inesorabile, ci allontana dai fatti terribili della Shoah. Abbiamo bisogno di affermare l’importanza della memoria, è un dovere morale verso i giovani, cronologicamente lontani dai fatti del 1938, ma è un dovere verso tutti, specialmente in questo travagliato momento storico. Pensavamo di aver archiviato nei complessi meandri del XXI secolo certe dinamiche di conquista, invece da quasi due anni le atrocità della guerra si sono affacciate più forti che mai e da oltre cento giorni, in un doloroso crescendo di orrore, anche in Medio Oriente. Se vogliamo che la storia sia maestra di vita è fondamentale ricordare cosa è accaduto e fare i conti con il passato.