di Maria Barlozzetti
Il Laboratorio Unitre di Pittura e Arti Visive, diretto con passione e dedizione dal prof.Donato Catamo, ha avuto la sua degna conclusione sabato 11 novembre 2023 con l’inaugurazione di una mostra dei lavori prodotti sia dagli iscritti al corso che dagli studenti e studentesse del Liceo artistico di Orvieto.
La mostra, allestita negli spazi della chiesa dei Santi Apostoli, ha permesso ai presenti di apprezzare le numerose opere riguardanti i temi del paesaggio urbano della città, con le sue piazze e i suoi suggestivi vicoli e soprattutto del suo Duomo, scrigno meraviglioso di bellezza, al cui interno risplende di luce propria il Giudizio universale, il capolavoro di Luca Signorelli.Il laboratorio ha richiamato intorno al tema del Duomo più generazioni dimostrando che un loro incontro non solo è possibile ma necessario, essendo l’arte un valore universale che supera ogni limite e parla al mondo intero con la lingua della “bellezza”. Degni di nota i disegni e i dipinti eseguiti con diverse tecniche, dal chiaro-scuro a matita all’acrilico, dove emergono particolari architettonici e isolati elementi simbolici, relativi sia alle decorazioni della facciata sia a parti delle scene del grandioso affresco signorelliano.
All’interno dell’inaugurazione vari interventi hanno contribuito a presentare le finalità e le modalità dell’attività didattica fornendo una chiave di lettura delle opere presenti. Si sono avvicendati i relatori che a vario titolo hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento: il professor Donato Catamo, direttore del corso, il maestro Riccardo Cambri, presidente dell’Unitre di Orvieto, Daniele Longaroni, sindaco di Castelviscardo, sempre pronto a dare un contributo all’associazione, il signor Leonardo Mariani, presidente del Comitato Cittadino dei Quartieri, a nome di Orvieto in Fiore, e la professoressa Federica Chiodi in rappresentanza del Liceo Artistico.
Significativo il contributo di una studentessa che anche a nome dei suoi compagni ha manifestato entusiasmo per una lezione svolta “en plein air” anziché all’interno delle aule scolastiche. Altrettanto stimolanti le parole di Massimo Taddei che, come allievo del corso Unitre, ha raccontato la sua esperienza di riappropriazione di tecniche artistiche, acquisite sui banchi di scuola, per anni abbandonate e solo in questo ambito riscoperte.
È emerso inoltre un auspicio ad allargare le tematiche del corso dall’ambito urbano ai paesaggi del territorio orvietano, ricco di significative evidenze sia naturalistiche che artistiche.
L’intervento conclusivo del direttore del Laboratorio ha sottolineato la sua valenza storico-culturale, finalizzata a riconoscere e recuperare le radici identitarie della città ponendo l’attenzione sulla felice integrazione fra diverse generazioni. Tutto ciò, come solitamente accade nelle iniziative svolte all’interno dell’Unitre, ha permesso di apprezzare le sinergie attivate con il coinvolgimento sia del mondo della scuola che dell’associazionismo, molto vivo e diffuso nella nostra città.