Su 187 tempistiche Rao (urgente, breve, differibile e programmabile) delle prestazioni effettuate il 62.6% non vengono rispettate. Il dato emerge da un’indagine scientifica e scrupolosa dei dati forniti dalla Usl Umbria 2 effettuata da due giovani analisti, Andrea Impannati e Andrea Caporali per conto dell’Associazione PrometeOrvieto in merito al funzionamento del “Santa Maria della Stella“. L’analisi dei dati si è soffermata sui più recenti numeri condivisi e limitati al solo territorio orvietano datati al 31 gennaio 23.
“Lo studio presentato durante l’incontro di mercoledì 8 novembre “Sanità Negata” – spiegano Impannati e Caporali – ha permesso di descrivere con misure oggettive quello che solitamente veniva definito con aggettivi e numeri parziali. Tutto ciò che si misura è gestibile, ciò che non si misura produce disservizi e dis-economie.
La presentazione del lavoro ha toccato la definizione dei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero quelle prestazioni garantite dallo Stato Italiano a tutti i cittadini, per poi procedere sui RAO, Raggruppamento di Attesa Omogenei, che guidano i medici nell’indicare nelle ricette l’urgenza e la necessità del paziente. Anche il Cup, il Centro Unico di Prenotazione, è stato descritto come uno strumento fondamentale per il monitoraggio per la domanda e l’offerta del Servizio Sanitario. Nella seconda parte dell’intervento sono state portate alla luce i numeri del Distretto orvietano. Nel Distretto di Orvieto, vengono erogate 70 delle 73 prestazioni specialistiche ambulatoriali disponibili nell’USL Umbria 2. Tuttavia, emerge una lacuna significativa nella gestione dei tempi di attesa. Su 187 tempistiche RAO (urgente, breve, differibile e programmabile) delle prestazioni effettuate il 62.6% non vengono rispettate”.
“Risulta interessante il dato rilevato dei tempi medi di attesa, che per il 52,4% dei casi coincide perfettamente con il tempo massimo previsto per il RAO di riferimento – spiegano ancora i due analisti – coincidenza altamente implausibile che fa pensare ad un’affidabilità limitata dei dati comunicati. Preoccupante è la percentuale di prestazioni che non vengono erogate nei tempi previsti per nessun livello di RAO, il 45,7%. (colonscopie, ecografie, mammografie, etc…) Per tornare a parlare di analisi del contesto e del Servizio Sanitario con numeri e dati certi è stata anche utilizzata l’indagine che l’Università degli Studi di Pisa svolge dal 2018 in ASL Toscana Nord-Ovest, il “Patient Reported Experience”. I questionari compilati direttamente dai pazienti dimessi possono essere una risorsa in più per valutare correttamente i servizi sanitari regionali”.
Alla luece di queste considerazioni l’Associazione PrometeOrvieto chiede quindi che: “dati forniti dalla USL siano aggiornati mensilmente; che ci sia un controllo sull’affidabilità dei dati forniti e che si istituisca un momento istituzionale periodico di confronto”.









