“L’Umbria e il Cammino di Santiago” sarà al centro dell’ultima confereza promossa dall’Istituto Storico Artistico Orvietano per l’Anno Accademico 2022/2023 in programma per venerdì 19 maggio, alle 17.30, nell’Auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. A relazionare sull’argomento sarà la professoressa Dianella Gambini.
“Una delle mete più note dei pellegrinaggi medievali – spiega il presidente dell’Isao Raffaele Davanzo, – era il santuario di Santiago de Compostela dove sono custodite le spoglie dell’Apostolo Giacomo il Maggiore, San Tiago, che si recò nella penisola iberica per cristianizzarla, spingendosi fino in Galizia, l’estrema regione nordoccidentale. Al suo ritorno in Palestina fu decapitato da Erode Agrippa nel 44 d. C., ma la sua salma tornò miracolosamente in Spagna. Sulla sua tomba venne costruita una chiesa, ed intorno ad essa sorse una città, appunto Santiago de Compostela. Che diventò un’importantissima meta di pellegrinaggio, e con Roma e Gerusalemme formò la triade delle cosiddette peregrinationes maiores. Su questa ampia geografia sacra è cresciuta la civiltà europea: le vie di pellegrinaggio hanno dato un apporto essenziale alla costruzione di uno spazio in cui fede cristiana, cultura, diffusione delle idee, delle conoscenze, delle capacità, delle arti e dei saperi tecnici si sono intrecciate facendo fiorire l’identità del continente europeo.
Santiago e Perugia hanno molto in comune: il capoluogo umbro è un punto nodale delle vie romee, lauretane (verso Loreto) e francescane (per Assisi) che divengono vie verso Compostela quando si spingono verso Nord. Nell’assetto urbano di Perugia è individuabile un tragitto lungo il quale i pellegrini transitavano: sono presenti luoghi di accoglienza e culto che recano ancora segni di carattere jacopeo.
Il quartiere di Porta San Pietro è lo scrigno che conserva le più preziose memorie compostellane: nella basilica di San Domenico ricordiamo la grandiosa vetrata absidale, istoriata con eventi prodigiosi del pellegrinaggio compostellano, il più famoso dei quali è il miracolo del pellegrino, la forca e il gallo. E, ancora, alla conchiglia scolpita su un lato del pozzo lapideo sito nella piazzetta antistante la stessa basilica: entrambi gli esempi sono presenti nella locandina e nell’invito dell’evento. Considerando il patrimonio di tradizioni cultuali e culturali jacopee che Perugia e il suo territorio conservano, la conferenza della professoressa Gambini metterà in luce il valore religioso, socio-storico e culturale di questo fenomeno, che ha importanza anche per la ricostruzione di un quadro della civiltà europea a Perugia e nell’Umbria”.
Dianella Gambini è docente ordinario di Lingua Spagnola e Traduzione nell’Università per Stranieri di Perugia. Ha insegnato all’Università degli Studi di Perugia e presso le Università di Santiago de Compostela e Complutense di Madrid. Ha scritto saggi sulla letteratura del Siglo de Oro (secc. XVI e XVII), specialmente su Vélez de Guevara e Cervantes. Dagli inizi della carriera accademica si occupa della realtà culturale della Galizia, e in particolare del culto e della cultura jacopea in Italia e della letteratura di viaggio compostellana.