di Massimiliano Bottoni
La Fed, nonostante il piccolo ulteriore rialzo di tassi di qualche giorno fa (+0.25%), consegna al mondo un messaggio diverso rispetto a quello degli ultimi mesi, il ciclo di rialzi potrebbe essere infatti terminato.
Di fatto FED e BCE si sono messe, alla luce degli eventi che hanno coinvolto i sistemi bancari, in una condizione di attesa. Se, come detto, negli Stati Uniti la restrizione monetaria sembrerebbe essersi conclusa, l’Europa potrebbe aspettarsi ancora qualche movimento verso l’alto del costo del denaro, due sono le ragioni principali: Una minore difficoltà degli intermediari creditizi nel vecchio continente, dunque un rischio di contagio finanziario decisamente più contenuto; un’inflazione americana già da qualche settimana in discesa, al contrario di quella europea che fa ancora fatica a decelerare.
In che misura tutto ciò può essere considerato come un segnale d’imminente avvento di una fase recessiva? Facile pensare che gli ultimi mesi del 2023 e gli inizi del 2024 saranno segnati proprio da questo tema, soprattutto viste le previsioni per i prossimi passi di policy monetaria. Molti analisti infatti riportano la possibilità che il momento di restrizione non sia in realtà del tutto concluso, procederà bensì in maniera differente; pare probabile infatti che le manovre di rialzo dei tassi finora eseguite, verranno sostituite con un innalzamento di barriere consistenti nell’accesso al credito, con rilevanti ripercussioni sulle capacità aziendali dei maggiori paesi sviluppati e conseguente rallentamento economico.
Cambiando completamente punto di vista, sarà anche importante tenere uno sguardo attento verso i rapporti delle forze occidentali con la Cina. Dobbiamo infatti ricordarci che, nonostante gli ultimi dissidi con la NATO derivanti da possibilità di collaborazione con la Russia, il colosso orientale non può essere considerato ininfluente nelle economie americane ed europee; la presunzione di poter intervenire sui rapporti internazionali con un hub produttivo e di scambio così importante, senza risentirne a livello economico-finanziario, è da considerarsi quanto meno miope e semplicistica.