E’ indetto per martedì 29 novembre alle ore 17 in Piazza del Popolo un presidio della Cgil e varie associazioni in difesa della sanità pubblica e per il rilancio dei servizi sanitari e dell’ospedale dell’orvietano. Il tutto in concomitanza con l’incontro pubblico “La sanità del futuro. Programmi e progetti per il potenziamento dei servizi territoriali ed ospedalieri di Orvieto” che vedrà la partecipazione delle massime autorità regionali e comunali e della direzione strategica dell’azienda sanitaria.
“La giunta regionale finora ha prodotto solo parole e i pochi fatti che hanno portato al peggioramento e alla riduzione dei servizi sanitari costringendo i cittadini, che possono permetterselo, a pagare di tasca propria smantellando la sanità pubblica e universale. Nel comprensorio Orvietano le criticità, esplose e denunciate da tempo dalle OO.SS. sono restate senza risposte concrete!”, si esprime duramente la Cgil. Il sindacato elenca poi le criticità:
Liste d’attesa – che costringono le famiglie a rivolgersi al privato a causa degli insostenibili i tempi di attesa e al pendolarismo sanitario da un capo all’altro della Regione a cui sono obbligati i cittadini di un territorio, come quello orvietano, distante e mal collegato con il resto della Regione sia per inadeguatezza della rete viaria sia dei trasporti pubblici
Carenze complessive di organico – delle varie figure professionali del comparto e dei medici sia ospedalieri che di base. Perché non si assume? Se il servizio di sanità pubblico non si garantisce crescono come funghi servizi privati è questa la scelta? Certo la risposta non può e non deve essere i medici a gettone;
Sanità territoriale – ridotta ai minimi termini e non in grado di “prendere in carico” i malati con patologie croniche in un territorio con l’indice di invecchiamento più alto della Regione -una vera emergenza!
Ospedale Santa Maria della Stella – confermato DEA di 1 livello solo sulla carta e disatteso il potenziamento della Casa della Salute di Fabro.
Sistema di Emergenza Urgenza – da potenziare sia per ridurre i tempi di attesa delle ambulanze, sia per superare la carenza di medici. Abbiamo avanzato le nostre proposte, la Giunta Regionale le conosce ma non intende ascoltarle! Al contrario vara un Piano sanitario senza confronto con le forze sociali, con i cittadini; taglia i distretti sanitari, centralizza la governance e allontana la costruzione di risposte adeguate e vicine ai bisogni dei cittadini nei vari territori! Territorio, qualità, assistenza, integrazione sono i pilastri su cui costruire la sanità del futuro per garantire il diritto alla salute di tutti!








