Per parlare di “una foglia di fico” sono stati convocati, venerdì 30 settembre 2022 alle 18 presso Lo Scalo Community Hub di Via Sette Martiri 49 (Orvieto Scalo), Lorenzo Bernini, filosofo e teorico queer e Walter Procaccio, psichiatra e psicoterapeuta, già responsabile sanitario della comunità terapeutica-riabilitativo “L’Airone” di Orvieto. Ma di quali “foglie di fico” stiamo parlando?
Ovviamente, di quelle che coprono le “pudenda” vale a dire, seguendo l’etimologia latina, “ciò di cui ci si deve vergognare”; di quelle che, tanto per stare dentro la storia del bello, nella Firenze di Cosimo III de’ Medici, ignoti vessatori dell’arte apposero sopra le “pudenda” dei nudi protagonisti della “Cacciata dei progenitori dall’Eden” di Masaccio. Ma venerdì 30 non si parlerà né di storia dell’arte né della censura con cui gli algoritmi dei social classificano “pornografiche” le opere di Egon Schiele o Amedeo Modigliani.
Le “foglie di fico” di cui si ragionerà riguardano quella “regione selvaggia e impensabile che ci disturba e al tempo stesso ci eccita, da cui le convenzioni della vita associata solo in parte riescono a tenerci lontani/e”. È la forza perturbante del “sessuale” che Lorenzo Bernini – docente di Filosofia politica presso l’Università di Verona e direttore, in questo ateneo, del Centro di ricerca PoliTeSse Politiche e teorie della sessualità – ha tematizzato in una folgorante e dirompente relazione con il “politico”. Bernini, nel suo libro “Il sessuale politico. Freud con Marx, Fanon, Foucault” (ETAS, 2019), ripercorre la questione sessuale nel pensiero e nella filosofia del Novecento rivelando un’altra storia, cioè quella in cui il “sessuale non è forcluso né rimosso” e che rivela “nella forza disorganizzante del sesso la più radicale esperienza di resistenza al regime moderno dell’identità”.
Le “foglie di fico” occultano anche il tema sessuale nell’esperienza di individui con disabilità cognitiva o affetti da patologie psichiatriche. In quanto espressione della persona, la sessualità non è secondaria rispetto ad altri aspetti, come l’integrazione scolastica, sociale e l’inserimento lavorativo. Nello sviluppo del percorso terapeutico e riabilitativo questa “forza disorganizzante” si intreccia con l’affettività, la sofferenza, il controllo. Un argomento complesso, su cui gravano una serie di pregiudizi tenacissimi, affrontato dall’esperienza di Walter Procaccio che affianca alla formazione psichiatrica un originale e solido approccio psicoanalitico.
Ad introdurre e moderare l’incontro Raffaele Iacarella, psicologo, psicoterapeuta e responsabile della Comunità L’Airone. L’ingresso è libero e, come di consueto, sarà possibile accompagnare l’evento con gli aperitivi e i calici dello “Scalo”.