L’Associazione Amici della Terra, unitamente al Comitato Civico Leonia ed al comitato SaveOrvieto, dopo aver organizzato un sit in 31 agosto scorso a Orvieto per richiamare l’attenzione sulle criticità del piano dei rifiuti dell’Umbria attualmente in corso di VAS, con particolare riferimento all’uso delle discariche ed alla discarica Le Crete di Orvieto, destinata a divenire la più grande dell’Umbria, ha proposto la convocazione urgente del Consiglio comunale di Orvieto e lo svolgimento di una assemblea pubblica per un necessario confronto sugli scenari previsti dal piano.
Ritiene inoltre inaccettabile che, a fronte dell’esaurimento delle volumetrie disponibili di tutte le discariche regionali entro il 2024 e della necessità di un loro ampliamento di oltre 1.000.000 di mc per fronteggiare la fase transitoria prevista dal piano stesso sino al 2028 (anno della presunta entrata in funzione di un nuovo inceneritore, che a noi sembra assolutamente improbabile, tant’è che in altri documenti regionali si prevede il 2030), nulla si dica nel piano stesso circa le modalità, i tempi, le quantità, ecc. degli ampliamenti che dovranno inevitabilmente riguardare anche Le Crete di Orvieto, già discarica prima comprensoriale, poi a servizio dell’Ambito 4 ed oggi divenuta di carattere regionale. L’associazione Amici della Terr, ritiene inoltre opportuno informare della situazione i Comuni della Provincia di Terni per eventuali loro osservazioni sulla procedura di VAS del PRGIR ancora in corso.
Di seguito il testo completo di tabelle esplicative:
In occasione del SIT IN sul nuovo piano di gestione dei rifiuti (PRGIR) in Umbria svolto la mattina del 31 agosto scorso, abbiamo segnalato che le volumetrie residue delle discariche si esauriranno entro il 2024 o entro i primi mesi del 2025 (in talune parti del piano si parla addirittura del 2023 o di forti difficoltà a partire dal 2022) e che la fase transitoria del piano comporterà un inevitabile e sensibile ampliamento di quelle ritenute strategiche, tra cui quella de Le Crete di Orvieto, la più grande dell’Umbria.
Il piano non specifica come e dove si effettueranno gli ampliamenti delle discariche, limitandosi ad affermare (vedi Allegato B del PRGIR alle pagine 64 e 66) , dopo aver paventato un esaurimento delle volumetrie complessive entro 4 anni a partire dal 2020, quanto segue: “E’ evidente quindi quanto sia indifferibile l’adozione di una efficace strategia di riduzione dei conferimenti che salvaguardi i volumi residui per un arco temporale sufficientemente lungo”.
Niente più, nel piano non troviamo altre indicazioni inerenti l’ampliamento delle discariche, che invece rintracciamo in atti dell’AURI e, soprattutto, nella deliberazione della Giunta regionale dell’Umbria n. 2 del 5.1.2022 con cui, in modo comunque molto ambiguo, si affronta l’argomento.
Per evidenziare quanto sopra lamentato, proviamo ad essere più chiari con l’aiuto di semplici tabelle. La “Figura 14: volumetrie disponibili al 01/01/2020 ” dell’Allegato B (pag. 63) del PRGIR, prevede una capacità residua delle discariche umbre al 01/01/2020 per complessivi mc 910.000, di cui mc 550.000 riguardanti Le Crete.
Nella stessa pagina 63 si stima in 200.000 il quantitativo delle tonnellate da smaltire annualmente nelle
discariche, per cui si verificherebbe una saturazione delle discariche stesse nel 2024, come deducibile dalla
Tabella A che abbiamo elaborato con i parametri indicati nel piano (1 t = 1 mc):
Dalla suddetta tabella emerge che già a metà circa del 2024 tutte le discariche umbre siano esaurite , tanto che la stessa Regione Umbria, con deliberazione n. 2 del 5.1.2022, ha stabilito quanto segue: “nel periodo transitorio (quello sino all’entrata in funzione del pr evisto inceneritore, previsto per il 2028, ndr) si rende necessario assicurare la tenuta del sistema regionale mediante l’estensione della capacità residua delle volumetrie delle discariche strategiche regionali per ulteriori 1.000.000 mc, oltre un 20% complessivo, da ripartire” su Belladanza (Città di Castello), Borgogiglione (Magione) e Le Crete (Orvieto).
Quindi in una deliberazione della Giunta regionale di gennaio e non sul PRGIR, troviamo l’indicazione dei volumi necessari per affrontare il periodo t ransitorio e troviamo inoltre che Le Crete, come risulta dal documento istruttorio che accompagna l’atto suddetto, potrebbero essere interessate da un aumento di volume di 500.000 mc.
Un’ulteriore tabella (Tabella 2) è riportata nella pagina 9 dell’allegato alla DGR 2/2022 sopra richiamata inerente “Fabbisogni di smaltimento e possibile incremento delle volumetrie delle discariche strategiche” che, seppure basata su conferimenti annuali di 190.000 t contro le 200.000 t della tabella A, conferma l’esaurimento delle discariche umbre entro il 2024. Tale tabella è riferita a vari scenari correlati alla possibile evoluzione della impiantistica, che in ogni caso prevedono l’esaurimento al 2024, come sotto riportata.
La Tabella 2 evidenzia inoltre che la ipotesi di entrata in funzione del termovalorizzatore sia successiva al 2030, smentendo quanto indicato nel PRGIR che invece prevede il 2028.
Ciò significa che a quella data le discariche, seppure ampliate di 1.000.000 di mc, saranno di nuovo esaurite e che si dovrà procedere con un loro ulteriore ampliamento anche se per smaltire quantitativi di rifiuti nettamente inferiori su base annuale.
Per quanto sopra chiediamo che la Città di Orvieto denunci la grave carenza del PRGIR e che sia convocata con urgenza una seduta del Consiglio comunale e promossa una assemblea pubblica per affrontare questo delicato argomento, rendendoci disponibili a fornire ogni possibile supporto all’azione del Comune stesso.
Amici della Terra Orvieto – Taira Bocchino
Comitato Civico LEONIA – Maurizio Conticelli
SAVEORVIETO – Giorgio Santelli