Il Comune di Bolsena ricorda il ricercatore e ispettore onorario del Ministero della Cultura Fabiano Tiziano Fagliari Zeni Buchicchio. Lo farà con una targa in sua memoria che sarà svelata il 28 giugno, alle 10,30, a Palazzo Monaldeschi della Cervara, sede dell’archivio storico che già dallo scorso anno porta il suo nome. Alla cerimonia di svelamento parteciperanno famigliari e amici, nonché ricercatori e rappresentanti delle istituzioni con cui Fagliari Zeni Buchicchio ha collaborato da infaticabile e rigoroso studioso. Saranno presenti, tra gli altri, la soprintendente Margherita Eichberg e la funzionaria Barbara Barbaro, per la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale; il procuratore emerito di Viterbo Alberto Pazienti; l’ispettore capo di Polizia Felice Orlandini; il pittore e scultore Alessio Paternesi.
“È stato un concittadino e uno studioso esemplare che coniugava in sé la passione per la ricerca e l’impegno per la cura del bene pubblico – afferma il sindaco di Bolsena Paolo Dottarelli -. Per tutta la vita, con le sue ricerche ha contribuito alla conoscenza e alla tutela del nostro patrimonio storico e artistico, dimostrando un entusiasmo, una passione e una correttezza eccezionali”.
Per lunghissimo tempo ha indagato il patrimonio archivistico umbro-laziale, stimolando anche importanti azioni di recupero, in collaborazione con la Polizia di Stato e la Soprintendenza, come per esempio per gli affreschi di Palazzo Spreca a Viterbo o per i tanti documenti scomparsi da importanti archivi. Da primo cittadino di Bolsena ha contribuito all’acquisizione al demanio statale dell’area archeologica di Poggio Moscini, cuore della città romana, oggi fruibile al pubblico. Innumerevoli e preziosi i suoi articoli e le sue pubblicazioni anche su prestigiose riviste internazionali di architettura, altra sua grande passione insieme agli archivi. Si pensi alle “Note di topografia antica sulla Volsinii romana (1970)”, gli studi sul Palazzo di Tiberio Crispo e il complesso della basilica di Santa Cristina, sui palazzi Farnese di Caprarola e di Gradoli, sulla città di Castro e molto altro ancora. L’attività di molti maestri del Rinascimento, come il Sangallo, il Sanmicheli e il Vignola e di artisti come Ippolito Scalza e Ascanio Vitozzi, é stata definita grazie alle sue ricerche.
“La scelta di intitolargli l’archivio storico comunale è stata naturale per l’Amministrazione, come naturale era per lui stare in archivio – dichiara l’assessore alla cultura Raffaella Bruti -. Alla cerimonia, più volte rimandata per la pandemia, saranno presenti anche la moglie Giovanna e la sorella suor Graziella. Sulla targa, dopo il nome è stato inciso il titolo che gli era stato riconosciuto dal Ministero della Cultura. Con lui, se ne è andata una persona appassionata e un profondissimo conoscitore del nostro territorio e della sua storia”.