Sarà giudicato nell’udienza del 20 settembre prossimo al tribunale di Terni il falso prete, 59enne toscano, accusato dei reati di violenza sessuale, prostituzione minorile e sostituzione di persona avvenuti in un centro di accoglienza nell’Orvietano negli anni tra il 2016 e il 2020.
A scoprire questi episodi è stata la Squadra Informativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto che, nel corso del tempo, ha raccolto le segnalazioni giunte da più parti, anche dai comuni limitrofi. E grazie agli elementi forniti il pm Mara Pucci ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio.
Secondo quanto sostiene l’accusa, l’ex sacerdote ridotto allo stato laicale dal 2004, promettendo agevolazioni e riconoscimenti, era riuscito a conquistarsi l’”obbedienza” dei giovani ospiti stranieri della struttura e, nonostante la sospensione, avrebbe continuato ad operare come se nulla fosse continuando ad indossare regolarmente il clergyman. L’ex prete non è comunque nuovo agli archivi delle forze dell’ordine: risale al 2015 una denuncia per il reato di prostituzione minorile per un episodio accaduto alla stazione Termini di Roma, tanto che l’anno successivo era stato colpito dal divieto di far ritorno nella capitale. Sempre nel 2016, l’uomo aveva patteggiato un anno e sei mesi di reclusione dal tribunale di Venezia per aver truffato due anziani ai quali, spacciandosi per sacerdote, avrebbe sottratto la somma di 200.000 euro assicurando loro che il denaro sarebbe finito in beneficienza.