di Pasquale di Paola
Assolutamente poco dignitoso e ai limiti del grottesco quanto sta avvenendo in questo ultimo periodo per il rinnovo del contratto per i lavoratori della scuola. A settembre scorso il Ministro della Pubblica Istruzione aveva sventolato ai quattro venti che per equiparare lo stipendio, anche se in minima parte,al costo della vita e agli stipendi medi percepiti in Europa, sarebbe dovuto scattare un aumento per tutti i docenti della scuola di 600 euro mensili con un corrispettivo per gli arretrati relativi agli ultimi 38 mesi di circa settemila euro.
Dopo un paio di mesi, e siamo arrivati allo scorso dicembre, lo stesso ministro ha ridimensionato drasticamente le cifre. I seicento euro mensili di aumento sono diventati cento. E i sette mila euro relativi agli arretrati relativi ai 38 mesi di vuoto contrattuale sono diventati mille e cinquecento euro. Fino alla settimana scorsa e’ continuato questo vergognoso e poco edificante balletto di notizie. A inizio marzo le rappresentanze sindacali si sono incontrate con l’ARAN, senonche’ senza che neanche abbiano avuto il tempo di sedersi al tavolo delle trattative a loro e’ stato detto che la Legge di Bilancio ancora non ha stanziato i fondi necessari per il rinnovo, ne’ tanto meno sono stati accantonati i fondi per saldare gli arretrati maturati.
Insomma il nulla. Il 31 marzo 2022 si “celebrano” 3 anni e 3 mesi di vacanza contrattuale, 3 anni e tre mesi da quando i docenti avevano o percepito una poco dignitosa mancetta che non aveva portato nulla di nuovo nella loro busta paga.M isera mancetta concessa a marzo 2018, dopo ben 9 anni di vacanza contrattuale.
Una vergogna nella vergogna. E la cosa che più desta delusione e apprensione nei docenti e’ che i sindacati non parlano più di rinnovo e di saldo degli arretratiI docenti più svegli e piu scaltri avevano ben previsto una simile tempistica. Avevano ben previsto che sino a Pasqua il rinnovo contrattuale non sarebbe stato argomento privilegiato per i sindacati. E ciò semplicemente per un rischio lampante ed evidente: incassare un ennesimo misero, aumento – mancetta e doversi presentare alle elezioni RSU del 5,6 e 7 Aprile prossimo con una sconfitta e un pugno di mosche in mano. Quindi dopo 38 mesi di vacanza contrattuale i sindacati preferiscono rimandare la discussione sul rinnovo, usandola addirittura come arma elettorale, trasformandola nella solita aleatoria promessa. Cosi da potersi presentare a questo importante appuntamento elettorale per loro anziché con le conquiste salariali ottenute in questi ultimi 4 anni , pari allo zero assoluto per i docenti, si presenteranno chiedendo voti con promesse su futuri lauti e generosi rinnovi contrattuale. Invece l’ unica, amara,realtà’ per i docenti della scuole e’ che la solita, misera ,mancetta arriverà’ a fine anno. Se arriverà’.