di Pasquale di Paola
Sarà che veramente il 17 porta male, sarà per qualche altro strano sortilegio, ma i pendolari orvietani sono incappati nella purtroppo non poco frequente “giornata no” per raggiungere il posto di lavoro in treno.
Dalle 3 dell’alba di giovedi 17 marzo si sono sommate due criticita’ un bug informatico nel nodo ferroviario di Firenze e un non precisato problema nella Stazione Tiburtina a Roma.
Il grosso dei pendolari del comprensorio orvietano, che si recano a Roma con il treno regionale delle 5.54, hanno trovato il treno puntuale all’arrivo nella stazione di Orvieto.
Ma appena saliti sul treno sono stati avvisati che per problemi non ben definiti al nodo ferroviario di Roma Tiburtina e Firenze, il treno sarebbe stato bloccato a tempo non definito ad Attigliano. Quasi tutti i pendolari orvietani, parliamo di centinaia di persone, sono scesi dal treno, che e’ ripartito praticamente vuoto.
Ponendo speranza nell’intercity successivo delle 7,25 proveniente da Firenze.Treno invece soppresso.
Panico generale tra i pendolari. Molti sono ritornati a casa, rinunciando alla giornata di lavoro. Alcuni si sono organizzati per raggiungere Roma in auto. Una famiglia americana che aveva il volo da Fiumicino alle 12:30 ha dovuto pagare circa 180 euro ricorrendo a un taxi da Orvieto a Fiumicino.
Con ritardo indefinito gli altri treni a seguire. Il regionale, quello che parte da Orvieto alle 6:52, riportava ritardo imprecisato. C’era in viaggio sulla tratta Firenze Roma, proveniente dal Nord, l’intercity che ferma ad Orvieto alle 5:38. Treno in viaggio, che doveva arrivare a Roma Tiburtina alle 7 circa, invece ha fatto sosta a Roma Tiburtina alle 12:30 circa. Quindi a Roma c’è arrivato, anche se 6 ore dopo.
Soppressi anche altri treni regionali sia sulla tratta Orvieto Roma che viceversa. Insomma l’ennesimo calvario per i pendolari orvietani. Nella assoluta indifferenza dell’amministrazione locale.
I pendolari orvietani continuano ad ammirare il primo cittadino e il suo entourage tutti i giorni sui social, quotidiani e riviste parlare di una realtà orvietana splendida e ricca, l’Orvieto da bere, a dispetto di una realta’ che ogni giorno peggiora. E si domandano, i quasi duemila pendolari del comprensorio orvietano, se mai verra’ un giorno nel quale il primo cittadino orvietano, sempre insieme al suo entourage, metterà la testa fuori dal meraviglioso mondo di cellulosa e scene da film, per occuparsi anche dei mille problemi legati alla vita dei pendolari, che mai come in questi ultimi tre anni si sono sentiti soli e abbandonati al loro destino.