ORVIETO – Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Terni ha disposto l’archiviazione della querela intentata da Anna Maria Sartini nei confronti di Massimo Gnagnarini, ex assessore al bilancio della Giunta Germani, insieme ad altre otto persone, relativamente una serie di post pubblicati su Facebook nel 2020.
All’epoca dei fatti la Sartini era assessore ai servizi sociali e alle pari opportunità del comune di Orvieto e partecipò ad una manifestazione di protesta contro il DDL Zan in materia di omofobia; sulla pagina social della consigliera di “Siamo Orvieto“, Cristina Croce, si susseguirono una serie di commenti sulla vicenda, innescati proprio dall’ex vicesindaca che, testuale, scrisse: “Vi prego di rassicurarmi che che la signora fotografata (…) non sia il nostro assessore alle pari opportunità“. I commenti su cui il giudice si è soffermato, furono in particolare due, quello scritto da Massimo Gnagnarini (“Cara assessore del nulla“) e quello di Paolo Maurizio Talanti, che scrisse che “non vomito perchè in questo caso sarebbe comunque energia sprecata…anche se il rigurgito è sempre lo stesso“.
Secondo quanto riportato dal GIP ternano nell’ordinanza, “i post censurati debbono essere contestualizzati alla luce del comportamento obiettivamente inopportuno tenuto dalla Sartini nella vicenda, la quale, dotata di una carica istituzionale, ben avrebbe dovuto astenersi dal partecipare anche a titolo personale ad una manifestazione politica espressiva di una ideologia indiscutibilmente antitetica rispetto alle funzioni della stessa esercitate in materia di prevenzione e contrasto alla discriminazione di genere”.
Nella memoria difensiva presentata da Lucia Vergaglia, ex consigliera comunale in quota M5S e anch’essa tirata in ballo dalla Sartini nella sua querela, viene riportata anche la presa di distanze della sindaca Roberta Tardani nei confronti della sua stessa assessora.
Un inizio d’anno non proprio indimenticabile per Anna Maria Sartini, dopo le vicende legate al suo post su Facebook nel quale veniva raffigurato Adolf Hitler al telefono nientemeno che con Mario Draghi, vicende che portarono la Lega a prendere nettamente le distanze dalla sua assessora e Roberta Tardani a ritirarle le deleghe assessoriali. (GabMar)