di Renato Piscini
Il Pd, parafrasando Dante, è come color che sono sospesi non avendo più in città un ruolo predominante e fattuale visto l’attuale assetto politico-dirigenziale, oltre ad una presenza più dovuta che propositiva in Consiglio Comunale. La Lega, pur forte in città, sembra in minoranza nella maggioranza, visti gli ultimi fatti, rimanendo come partecipante al governo senza incidere di fatto. Fratelli d’Italia, pur avendo scranni e qualche presenza riconoscibile, rimane nella manutenzione della gestione di maggioranza. L’area riconoscibile nel contesto di azione della sindaca si muove con ordine nella normale gestione amministrativa senza sussulti di sorta.
Le liste civiche a sostegno della maggioranza o di opposizione si esaltano e si distinguono per mozioni o ordini del giorno di routine su temi a volte pertinenti, a volte dovuti. Si rileva la costituzione di un’area liberale-democratica-riformista ai primi segni di vita, ma ancora lontana ad una possibile costituzione reale e riconoscibilità politica. Gli assessori non eccellono per protagonismo, ma neanche per iniziative. Si riconoscono solo su temi di fondo amministrativi o impattanti forzatamente la città in rare occasioni.
La sindaca, che sicuramente ha uno spiglio non indifferente, riesce ad emergere su tutti ma più per l’opportunità e copertura politica con cui è sopraggiunta che per proposte politiche di rilievo. Le si riconosce, comunque, una certa pratica politica oltre che verbale. La struttura comunale, che deve servire il cittadino, è la nota veramente dolente, certo per colpa anche dei predecessori, ma rimane il vero problema politico. Mancato avvicendamento tra operatori, tardiva analisi dello stato dei vari compartimenti, non sufficiente utilizzo di alcuni dirigenti, mancanza generale di visione.
Insomma lontani da un sussulto di rinascita vera della città verso nuovi tempi ricchi di impresa, cultura e eventi come meriterebbe. I cittadini, presi dal Covid e dai problemi di tutti i giorni, poco possono fare rimane la speranza del colpo di genio o del Genius Loci come si diceva un tempo. È evidente che si può fare e chiedere di più, basta concertare, rendere ricco il dibattito, guardare con attenzione la realtà e, soprattutto, se la cosa è più difficile del previsto cercare nuove soluzioni ivi compreso ciò che è successo nel Governo nazionale.
La presente analisi, o direi sensazione, vuole essere un grido di rivalsa per la storia passata e presente di questa città rimanendo nell’ordine del pubblico dibattito democratico senza riferimenti strettamente personali bensì di ruoli politico-amministrativi quindi valutabili.