Il Comitato “Ri(n)corriamo la Scuola!” che rappresenta i genitori toscani e fa parte con noi della Rete Nazionale Scuola in Presenza ha ricevuto la sentenza del Tar del Lazio sui ricorsi presentati per dichiarare illegittimi i Dpcm che chiudevano la scuola. Con sentenza n. 10168/2021 depositata il 5 ottobre, riconoscendo l’improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse – il Dpcm impugnato è decaduto – il Tar ha dichiarato l’illegittimità del Dpcm del 14 gennaio 2021 ai fini risarcitori.
“Si tratta di una pronuncia importantissima – sottolinea il Comitato ‘A Scuola Umbria’ – poiché ha riconosciuto ‘che i decreti impugnati non risultano supportati da specifiche indicazioni del CTS né, peraltro, da studi orientati a verificare il ruolo dell’attività scolastica nella diffusione del contagio all’interno ed all’esterno dei plessi’, ‘essendo carente un’analisi di tipo epidemiologico in tal senso ed un’analisi tesa a verificare la possibilità’ di porre in essere misure contingenti straordinarie finalizzate a garantire agli studenti la frequenza in presenza dell’intero monte ore settimanale’.
Siamo di fronte a una bocciatura senza sconti della chiusura delle scuole negli ultimi due anni e della ‘ragione di emergenza sanitaria’ che ancora oggi viene posta a giustificazione del ‘trattamento speciale’ riservato esclusivamente alla scuola, attraverso quarantene indiscriminate. Non solo, la pronuncia mette anche in evidenza l’inoperosità del Governo, che non ha garantito la scuola ‘in presenza’, calpestando così il diritto costituzionale all’istruzione sancito dall’articolo 34 della nostra Carta. La scuola non doveva essere chiusa e non potrà più essere chiusa per ragioni sanitarie e questa sentenza, riconoscendo l’illegittimità del comportamento del Governo, non può che suonare come monito per impedire future chiusure”.
Il ricorso del Comitato “Ri(n)corriamo la Scuola” di Firenze – tra i fondatori della Rete Nazionale Scuola in Presenza – è stato l’unico ad essere accolto anche nel merito tra quanti hanno impugnato i Dpcm in materia di scuola. “Il riconoscimento – affermano – va ai legali che ci hanno lavorato, ai consulenti che, con il loro silenzioso lavoro di raccolta dati e di studio scientifico serio e rigoroso, hanno permesso di svelare che il ‘re era nudo’ e a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questa battaglia civile a favore della scuola, della Costituzione e a tutela della crescita e della salute delle nostre figlie e dei nostri figli. Perché è da loro che dipende il miglior futuro di questo Paese.
Il Tar del Lazio ha riconosciuto l’illegittimità del Dpcm riconoscendo che il principio di precauzione deve essere quello di aprire le scuole. Ha riconosciuto, inoltre, che la curva dei contagi in salita non era dovuta alle scuole, come confermato dai dati scientifici da noi sempre divulgati. Va da sé che tutte le ordinanze che ne sono scaturite come quelle della Regione Umbria che chiudevano imputando alla scuola la colpa dei contagi sono anche esse da ritenersi illegittime.
Da oggi nessuno potrà più negare alle nostre figlie e ai nostri figli il diritto all’istruzione. Ringraziamo ancora una volta Clementina Sasso e Sara Gandini che hanno lavorato sui ricorsi giorno e notte goccia a goccia. A scavar pietre e nutrire arcobaleni. Ringraziamo tutti gli avvocati e le avvocate che hanno lavorato a questi difficili ricorsi in primis Giuseppe delle Vergini e la nostra Alessandra Bircolotti. Il clima forse sta cambiando”.