ORVIETO – Pierluigi Leoni è stato per Orvieto una brillante figura in grado di fondere cultura e piacere della buona tavola. Era un aforista arguto ma amava anche definirsi un gastrosofo ovvero un coltivatore della gastrosofia, una filosofia del mangiare bene che coinvolge diversi saperi come agricoltura, gastronomia, enologia, medicina, storia, psicologia, sociologia.
Per Leoni la riflessione sul piacere alimentare equivaleva alla riflessione sulla sessualità umana e partendo da qui l’Associazione Pierluigi Leoni, presieduta da Dante Freddi, ha deciso di dedicargli un volume che verrà presentato venerdi 13 agosto alle 17.30 presso il viale degli Alberetti a Castel Viscardo.
Il volume è intitolato “Orvieto e l’Orvietano. Ricette di campagna e di città”, e costituisce una full immersion nei sapori, negli odori e nei colori di una cucina schietta e genuina che rappresenta la cultura di un popolo, appunto quello orvietano. “Questo libriccino di ricette locali e Il Manifesto del Cenacolo gastrosofico italiano – spiega Dante Freddi – sono l’omaggio che l’Associazione Pier Luigi Leoni rende all’amico.
Il Manifesto è stato redatto da persone appassionate di gastrosofia, termine un po’ astruso che ci auguriamo diventi consueto, che lo hanno sottoscritto e intendono diffonderlo affinché, a cominciare dal
nostro territorio, possa sollecitare la ricerca di quella consapevolezza che avvicina alla “felicità alimentare”, perché, come sosteneva il primo gastrosofo, il francese JeanAnthelme Brillant-Savarin (1755-1826), «Il piacere della tavola è di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, di tutti i paesi e di tutti i giorni; può associarsi a tutti gli altri piaceri, e resta l’ultimo a consolarci della loro perdita»”.
Ingressi contingentati per normativa anti-covid, agli intervenuti verrà donata una copia del libro.