Lo scorso 28 giugno si è tenuto il webinar di presentazione dei risultati della ricerca – azione sulla sperimentazione dei poli 0-6 della Regione Umbria durante il quale sono state invitate a intervenire Elena Basili, educatrice del Micro Nido “L’Altalena”, e Paola Fausto, insegnante della Scuola dell’Infanzia, per presentare la vivace realtà del polo 0-6 di Castel Viscardo.
La ricerca – azione, partita nell’annualità 2019-2020, ha coinvolto 5 realtà del territorio regionale ed è stata curata dal Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione (FISSUF) dell’Università degli Studi di Perugia. Nello specifico il gruppo di ricerca – azione è composto dal personale dei servizi autorizzati dai Comuni dell’Umbria per le realtà sperimentali 0-6, da alcuni docenti del Dipartimento FISSUF che afferiscono al Centro di Documentazione per l’Infanzia della Regione Umbria e da alcuni membri del tavolo inter istituzionale sullo 0-6 della Regione Umbria.
L’ obiettivo della ricerca – azione è quello di monitorare la significatività delle esperienze 0-6 in Umbria in termini di qualità educativa, osservandone la realizzazione della sperimentazione sulla base delle linee guida approvate dalla Regione Umbria. L’approccio metodologico scelto è quello qualitativo, riflessivo e narrativo per la promozione del coinvolgimento degli educatori, insegnanti, genitori e coordinatori pedagogici.
Grazie a quest’esperienza è stato possibile dare visibilità ad una realtà educativa di qualità come quella di Castel Viscardo dove da ormai quindici anni convivono la Scuola dell’Infanzia statale e “L’Altalena”, un servizio per la prima infanzia, nato come Sezione Primavera, ora Micro Nido a titolarità della Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio” di Orvieto.
Basili e Fausto nel loro intervento hanno messo in luce due degli aspetti caratterizzanti il polo 0-6 di Castel Viscardo e che ne costituisce i punti di forza: la continuità continua, cioè la progressiva conoscenza di ambienti, gruppi e figure professionali che operano nella struttura che si sviluppa nel corso di tutto l’anno e che rende quindi il passaggio dei bambini del Nido alla Scuola dell’Infanzia molto naturale, e la capacità d fare rete con le diverse realtà del territorio, così importante nei piccoli centri anche perché, come affermano Basili e Fausto «è al nido e poi a scuola che si inizia a “fare comunità”. Inoltre questo è un ottimo strumento per diffondere fuori dalle mura della “scuola rotonda” la cultura dell’infanzia».
Questa è una grande opportunità perché capace di mettere in luce realtà come quella di Castel Viscardo e soprattutto perché, come dichiarato dalle Linee pedagogiche per il Sistema integrato “Zerosei” «l’investimento sull’infanzia coinvolge tutti i cittadini, nessuno escluso». A questo proposito, particolarmente significative sono le parole che vanno a chiudere l’intervento delle rappresentanti del polo 0-6 di Castel Viscardo:
«Speriamo che questa ricerca aiuti a proseguire il percorso ormai avviato sul sistema integrato da zero a sei anni, per garantire di portare avanti esperienze come la nostra, con azioni di contrasto alla povertà educativa alla quale altrimenti le piccole realtà delle Aree Interne come Castel Viscardo rischierebbero di andare incontro.
Concludendo confidiamo che la finalità enunciata nelle Linee pedagogiche per il Sistema integrato “Zerosei”, ovvero «garantire a tutti i bambini e le bambine pari opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità sociali, cognitive, emotive superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, sociali e culturali», sia perseguita con una sinergia di intenti e di azioni di tutti i soggetti istituzionali coinvolti»